00 13/09/2009 08:11

Apponete il sigillo...

 

 

 

XIV. - 1. Vi preghiamo dunque di apporre il sigillo dell'ufficialità a questo libretto, sottoscrivendo ciò che vi pare valido, affinché anche gli altri conoscano quanto ci riguarda e possano liberarsi dalle false opinioni e dall'ignoranza del bene.

 

2. Essi sono soggetti ai castighi per colpa propria; primo, perché è insita nella natura umana la capacità di conoscere il bene e il male; poi, perché condannano noi, mentre non ci conoscono, di commettere quelle turpitudini che dicono; ed infine perché si compiacciono di dèi che commisero azioni del genere, ed anche ora ne richiedono di simili agli uomini: cosicché, con il condannare noi, come se fossimo rèi di tali delitti, a morte, al carcere o ad atre simili pene, condannano se stessi e non hanno bisogno di altri giudici.

 

 

 

... perché chi legge possa convertirsi

 

 

 

XV. - 1. Disprezzai, tra il mio popolo, anche la dottrina empia ed ingannatrice di Simone.

 

2. Se voi apporrete la vostra firma a questo libretto, noi lo faremo conoscere a tutti, affinché, se possibile, siano indotti a mutare.

 

3. Solo a questo scopo abbiamo composto questi discorsi. Le nostre dottrine, secondo un giudizio assennato, non sono turpi; anzi sono superiori a qualunque filosofia umana; quanto meno, non sono certo simili alle dottrine di Sotade e di Filenide e di Archestrate e di Epicuro od alle altre opere poetiche di tal genere, rappresentate e scritte, di cui a tutti è dato di venire a conoscenza.

 

4. Ma ormai termineremo, avendo fatto quanto era in noi, e con la preghiera che tutti gli uomini, nella loro totalità, siano resi meritevoli della verità. Voglia il cielo, dunque, che anche voi giudichiate, nel vostro interesse, in modo giusto, conforme a pietà e ad amore della sapienza!