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Capitolo 10

44. Dobbiamo trovare patrocinatori di tale specie quando si tratta di colpe assai gravi. Se, infatti, persone qualsiasi esercitano la mediazione, non è dato loro ascolto.
45. Non potrà, quindi, avere alcun valore l’obiezione che fate, ricavandola dall’epistola di Giovanni il quale dice: “Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio darà la vita a chi commette un peccato che non conduce alla morte. C’è infatti un peccato che conduce alla morte, per questo dico di non pregare”. L’Evangelista non rivolgeva la parola a Mosè, a Geremia, ma a un popolo costretto a ricorrere al patrocinio di qualcuno che preghi per le sue colpe; a un popolo che è pago di supplicare Dio per i peccati più leggeri, nel convincimento che la remissione dei più gravi si debba riservare soltanto alle preghiere degli uomini giusti. Come Giovanni avrebbe potuto affermare che non si deve pregare per una colpa che conduce alla morte, quando aveva letto nella scrittura che Mosè aveva pregato, e con successo, per la trasgressione della legge di Dio commessa volontariamente dai Giudei e che anche Geremia aveva levato suppliche al Signore?
46. Come Giovanni avrebbe potuto sostenere che non si deve pregare per un peccato che conduce alla morte, egli che proprio nell’Apocalisse ha scritto del comando impartito al Vescovo della Chiesa di Pergamo? Scrive: “Hai presso di te seguaci della dottrina di Balaan, il quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli di Israele, spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla fornicazione. Così pure hai di quelli che seguono la dottrina dei Nicolaiti. Ravvediti, dunque, altrimenti verrò da te”. Non vedi che Dio esige la penitenza per garantire il perdono? Nell’Apocalisse, ancora, dice: “Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: al vincitore darò da mangiare la manna”.
47. Forse Giovanni ignorava che Stefano aveva pregato per i suoi persecutori, i quali avevano in odio persino il nome di Cristo, e che aveva detto a proposito dei lapidatori: “Signore, non imputare loro questo peccato”? Ci è dato constatare in Paolo quale fosse l’effetto della preghiera. Egli che era a guardia dei mantelli degli uomini che scagliavano le pietre, non molto tempo dopo diventò Apostolo in virtù della grazia di Cristo: eppure era stato un persecutore.