00 05/09/2009 17:08

Prof. Dr. NEVIO QUATTRIN

Quei poveri innocenti

1. - Il medico ha il diritto professionale di salvare la vita del paziente che a lui ricorre, con la cura medica che la sua coscienza e la sua scienza giudicano più adatta. Se tale comportamento contrasta coi principi religiosi' (veri o falsi) del paziente, non spetta al paziente imporre al medico la sua volontà.

Anche lui, il paziente, deve rispettare la libertà del medico. Non può far violenza alla sua coscienza. Generalmente i medici non ammettono negli ospedali e nelle cliniche i tdG, che rifiutano la trasfusione. La dignità della loro professione e il decoro dell'istituto di cura, dove prestano la loro opera, giustificano il loro rifiuto.

2. - I tdG dicono che i medici possono essere esonerati da qualsiasi responsabilità giuridica mediante una dichiarazione firmata dal paziente e da testimoni. Una tale procedura non è sempre ammessa dai codici di medicina legale. Ma anche là dove essa è giuridicamente valida non può non incidere negativamente sulla coscienza del medico. Qualsiasi formula di esonero, anche se firmata dal paziente perfettamente conscio e controfìrmata da testimoni, equivale sostanzialmente ad autorizzare il medico perché dìa libero corso a una morte sicura. Sarebbe come se uno desse a un altro la rivoltella e dicesse: “Uccidimí! lo ti esonero da qualsiasi responsabilità!”.

3. - Il principio comunemente ammesso è che il malato adulto non può essere costretto a sottoporsi, contro la sua volontà, al trattamento medico, eccetto quando il trattamento è previsto dalla legge (p.e. in caso di epidemie). Non è facile dire se la morte d'un tale paziente sia quella di un martire o di un fanatico. Ma la sua determinazione non deve coinvolgere altri né giuridica mente né moralmente.

4. - Particolarmente penoso, anzi tragico, deve dirsi il caso o la sorte dei bambini. I tdG sostengono che “i genitori sono primariamente autorizzati a provvedere e a decidere per i loro figli” '. Si domanda: “Sono autorizzati a decidere anche quando è in gioco la vita dei bambini incapaci ancora a decidere e privi di autodifesa?”. Se ai genitori è data l'autorità di decidere, la decisione deve essere latta per la vita, non per la morte del bambino.

Purtroppo in molti casi è avvenuto il contrario! Purtroppo un tale modo di concepire le cose ha portato, qualche anno fa, alla strage di tanti minorenni nella giungla della Guayana! E’ una documentazione agghiacciante di ciò che avviene dei bambini quando i genitori, per fanatismo, si arrogano su di essi il dirítto di vita e di morte! Il mondo è rimasto inorridito! .

5. - Contro tali aberrazioni e in difesa della vita dei bambini insorge la coscienza dell'umanità intera. La dichiarazione dei diritti del bambino fatta dall'O.N.U. dice tra l'altro:

Articolo 1 - Il bambino deve godere di tutti i diritti enumerati nella presente dichiarazione. Questi diritti devono essere riconosciuti a tutti i bambini senza eccezioni, senza distinzioni e discriminazioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione ecc.

Articolo 2 - Il bambino deve godere d'una speciale protezione; disposizioni legislative o altri provvedimenti devono garantirgli possibilità e facilitazíoni perché egli possa svilupparsi in modo sano e normale fisicamente, intellettualmente, moralmente, spiritualmente ecc.

Articolo 8 - Il bambino, in ogni circostanza, deve essere tra i primi a ricevere protezione e soccorso.

6. - La legislazione italiana è stata ricordata in occasione della morte d'una testimone di Geova, incinta da sette mesi, in seguito appunto al rifiuto di trasfusione:

“Nel nostro caso, la paziente Jole Pedullà, non prestando il consenso alla trasfusione di sangue, lasciava morire il bimbo che aveva in grembo, ponendosi in sostanziale conflitto con l'interesse del nascituro. Il caso, allora, sarebbe stato risolvibile nominando un curatore speciale, che all'uopo avrebbe potuto acconsentire al posto della persona, di fatto incapace, per la predetta situazione di contrasto. Questo in caso di soccorso di necessità.

Quando, invece, non sussiste il caso di necessità urgente, allora il medico solleciterà all'autorità giudiziaria la nomina di un curatore speciale, che deciderà nell'effettivo interesse della persona che dovrà nascere o, eventualmente, del minore incapace”.

San Martino di Rosignano (Al.) 21.9.1980

Caro P. Tornese,

Grazie della vostra lettera... Riguardo al testimone di Geova, chiosatore ignorante, l'ho rivisto due domeniche fa a Torino. Naturalmente abbiamo discusso e... ascoltate le sue risposte... Parlammo del problema del sangue. Gli spiegai io - " Le sembra giusto, lasciando stare i grandi che hanno la facoltà di scegliere, che i bambini vengano lasciati morire per colpa dei vostri cervelli ignoranti? ". Mi rispose: " Questo bambino che lei vede è mio figlio, ed essendo mio figlio, posso fare quello che voglio ". Allora io: " Lei dunque tratta suo figlio peggio d'uno schiavo! ". "Appunto - mi rispose - l'ho fatto io e di lui farò quello che mi piace

A questo punto l'ho lasciato...

GESUALDO REALE

 

 

ERRORI E VERITA'

 

1- L'errore: “Ai cristiani è comandato di astenersi dal sangue. Atti 15. 28, 29 (  ... ). Qui il mangiar sangue è equiparato all'idolatria e alla fornicazione, cose che non vorremmo certo commettere”.

La verità: In Atti 15, 28-29 il mangiar sangue in tanto era proibito in quanto era considerato come un versare sangue umano, ossia equivaleva all'omicidio. In quanto tale, ossia in quanto equivalente all'omicidio, il sangue è equiparato all'idolatria e alla fornicazione. Il cristiano non vuol commettere atti di idolatria e di fornicazione come non vuol commettere omicidi. Nelle trasfusioni non si commette nessun omicidio e neppure nell'uso di cibi contenenti sangue come il sanguinaccio.

2. - L'errore: “La carne animale si può mangiare, ma non il sangue (Genesi 9: 3, 4). Qualsiasi animale usato per scopi alimentari dev'essere dissanguato (Atti 15. 19, 20; confronta Levitico 17: 13-16)”.

La verità: In tutti questi testi biblici e in altri paralleli il mangiare la carne animale non dissanguata in tanto era proibito in quanto il sangue era considerato simbolo della vita. L'abbiamo dimostrato abbondantemente (cf. pp. 9-15). La spiegazione che i tdG danno dei testi citati e di numerosi altri paralleli è superficiale, settaría, fondamentalista, atta solo a convincere gli ignoranti ed indurli ad atti fanatici e inumani.

3. - L'errore: “L'unico uso del sangue che sia mai stato approvato da Dio è quello sacrificale: Lev. 17: 11, 12: 49 L'anima della carne è nel sangue    ... ... Tutti i sacrifici animali offerti sotto la Legge mosaica prefiguravano l'unico sacrificio di Gesù Cristo. Ebrei 9: 11-14, 22; Efes. 1: 7”  28.

La verità:

a) Il sangue dei sacrifici animali offerti sotto la Legge mosaica era versato con approvazione divina in quanto era simbolo della vita. “Anima” nel testo ebraico corrisponde a “vita” (nefesc). Offrendo a Dio il sangue era come se si offrisse la vita. Il sangue non era preso nella sua materialità come liquido composto di acqua e di globuli rossi, ossia come componente fìsiologica del corpo animale.

b) Questo appare chiaro nel sacrificio di Gesù Cri- sto. Riferendosi allo spargimento del suo sangue in sacrificio a Dio per la nostra salvezza Gesù disse: “Do la, mia vita per le pecore (     ... ) lo do la mia vita per riprenderla di nuovo” (Giovanni 10, 15-17). E ancora: “Egli offrì per noi la vita” (1 Giovanni 3, 16). Il sangue di Cristo fu offerto dunque in quanto simbolo della vita. Per violare il comando divino di non mangiare sangue, bisogna abusare della vita umana, non fare uso del sangue specie per scopi terapeutici.

4. - L'errore. Il sangue è l'anima (Deut. 12: 23). Non possiamo togliere dal nostro corpo parte del sangue e ancora amare Dio con tutta la nostra anima come comanda la Bibbia (Matteo 22, 37)

La verità:

a) Il precetto divino di amare Dio con tutta l'anima non si riferisce al sangue nella sua materialità, cioè al sangue come componente fisiologica del corpo umano. Dio vuole che lo si ami con tutta la forza della volontà umana, cioè della componente spirituale dell'uomo. L'amore di Dio non è proporzionato alla quantità del plasma presente nell'organismo umano.

b) Se così fosse, ne seguirebbe l'assurdo e il... ridicolo. Una persona, per esempio, che avesse perso del sangue sul lavoro o in un incidente stradale, sarebbe incapace di amare Dio come chi non ha perso del sangue! Ne segue ancora che il martire cristiano ama Dio sempre di meno a misura che perde il suo sangue appunto per amore di Dio! Quante assurdità nella propaganda geovista! E c'è sempre gente che le crede!

 

5. - L'errore: Tuttavia non si può negare che nelle trasfusioni è data la propria anima.

La verità: Questo grossolano errore è affine al precedente. Per capire tutta l'assurdità, bisogna precisare che cosa s'intende per anima. Se per “anima” s'intende la vita (ebraico nefesc) è chiaro che nelle trasfusioni non si dà la vita. Infatti, il donatore continua a vivere. E se anche morisse per salvare il prossimo, adempirebbe il comando di Cristo che disse: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Giovanni 15, 13; cf. 1 Giovanni 3, 16).

Se poi per anima s'intende “il soffio divino” (cf. Genesi 2, 7), ossia la componente spirituale e immortale dell'uomo, è chiaro che il donatore, anche dopo la trasfusione, continua ad essere un uomo completo con tutta la sua grandezza umana, con tutta la sua dignità di immagine di Dio, accresciuta dal merito acquisito donando parte del proprio sangue per amore del prossimo.

Ma quest'ultima spiegazione non ha nessun valore per i tdG. Essi, infatti, negano che vi sia una componente spirituale dell’uomo, ossia un'anima o spirito immortale. Per loro non vi è differenza sostanziale tra l'uomo e la bestia. A loro avviso, lo stesso spirito o soffio vitale si trova sia nell'uomo che nella bestia. La morte dell'uomo è come quella del cane.

 

6, - L'errore: Se un paziente rifiuta la trasfusione del sangue vi sono terapie alternative.

La verità: Che la scienza medica abbia tentato e tenti alternative alle trasfusioni spesso con gravissimo rischio del paziente, è una cosa di cui bisogna prendere atto. Ma questo è un evadere il problema e giocare sull'equivoco come spesso fanno ipocritamente i tdG. In effetti, il problema è se la Bibbia proibisca l'uso del sangue nelle trasfusioni. La Bibbia non lo proibisce; perciò i medici possono ricorrere a tale terapia se la loro scienza e la loro coscienza pensa che sia utile, anzi spesso necessaria, alla vita del paziente.

 

7. - L'errore: Tutti gli interventi chirurgici si possono eseguire con successo senza le trasfusioni.

La verità:

a) I geovisti giocano ancora sull'equivoco. Anche se tutti gli interventi si possono eseguire senza trasfusioni di sangue, non ne segue che l'uso del sangue a scopo terapeutico sia immorale. La Bibbia non lo proibisce. Questo - ripetiamo - è il problema di fondo. Evaderlo è segno di comportamento settario.

b) E poi bisogna distinguere tra interventi e malattie. Vi sono malattie come alcune forme di leucemia che allo stato attuale della scienza medica si possono curare solo con le trasfusioni. Questo i geovisti non lo dicono. Cercano di nasconderlo parlando solo di interventi.

c) Ma neppure è vero che tutti gli interventi si possono eseguire con successo senza trasfusione di sangue. Facciamo il caso d'una persona investita da un'automobile con molta perdita di sangue. Se nella zona l'unico rimedio disponibile per strapparla dalla morte sicura è quello della trasfusione di sangue, è inutile parlare di terapie alternative.

 

8 - L'errore: Le trasfusioni di sangue comportano il rischio di gravi malattie, più che altre sostanze .

La verità: I medici ci assicurano che eventuali rischi sono dovuti ad errori tecnici che possono trovarsi anche nell'uso di altre sostanze.

Il Dr. Vittorio Calvano ha preso in esame, su base scientifica, il rischio di gravi malattie nelle trasfusioni e ci ha assicurato che tutti questi pericoli possono essere evitati (cf. supra, pp. 38-39). E da parte sua il Dr. Nevio Quattrin, ematologo di fama mondiale, ha esplicitamente dichiarato che “la trasfusione del sangue non reca il minimo danno al donatore e dà un aiuto incomparabile, spesso decisivo, per la vita dell'ammalato. Allo stato attuale delle cose non vi è alcun rischio nella trasfusione del sangue. Le incompatibilità e le loro dannose conseguenze sono oggidì da ricondurre soltanto ad errori tecnici o a negligenza colpevole. In circa quattromila trasfusioni di sangue effettuate in un anno mai si è riscontrato alcun inconveniente di rilievo” (cf. supra, pp. 42-43).

 

9 - L'errore. Il rischio comunque di contrarre l'AIDS non va certamente sottovalutato, come tutti sanno.

La verità: Certo oggi di questo pericolo se ne parla su larga scala in tutte le nazioni e si è creata una vera psicosi che porta qualche volta a tragiche conseguenze e ad atti inconsulti (suicidio). Ma bisogna considerare oggettivamente come di fatto stanno le cose. Valgano le seguenti considerazioni:

a) A livello di statistiche, le trasfusioni di sangue praticate ogni anno negli innumerevoli ospedali, clini. che, case di cura ecc. in tutto il mondo toccano senza dubbio la cifra di decine di milioni. i casi di AIDS in tutto il mondo vanno limitati ad alcune migliaia. P, impossibile dunque che le trasfusioni siano causa di questa malattia, altrimenti dovrebbero verificarsi decine di milioni di casi ogni anno.

b) L'AIDS, come tutti sanno, può essere contagiata in tanti altri modi. Tra questi va annoverato l'atto coniugale. Bisognerebbe abolire il matrimonio per non correre il rischio di contrarre l'AIDS.

c) In vista del pericolo dell'AIDS, persone qualificate e responsabili della pubblica salute hanno indicato la via da seguire. Riportiamo quanto è stato detto in data 23 gennaio 1987 dal Consiglio Superiore della Sanità. Questo documento merita molta più attendibilità che non le affermazioni vaghe e ingannevoli della propaganda geovista.

E’ detto, prima di tutto, che il sangue deve essere preso dai Centri Trasfusionali autorizzati. Poi si precisa che la trasmissione del virus dell'AIDS avviene esclusivamente attraverso siringhe o aghi contaminati con sangue infetto o a causa di sangue o plasma infetti. Il rischio di infezioni aumenta col ripetuto scambio di siringhe e l'elevato numero delle trasfusioni.

Come si vede, si tratta solo e sempre di errori tecnici o di negligenze colpevoli, che non invalidano la terapia delle trasfusioni specie in casi di assoluta necessità.

 

10 - L'errore: I tdG si trincerano nel loro errore dicendo che essi desiderano che i loro figli siano curati nel modo migliore, così come desidera ogni genitore amorevole .

La verità: Si tratta evidentemente d'una scappatoia, cioè d'un inganno, orchestrata dalla propaganda geovista a danno sempre degli ignoranti. Infatti, giudicare quale sia il modo migliore di curare una persona, adulto o bambino, spetta al medico, non al genitore. Se non fosse così, perché vi sono medici, ospedali, cliniche? Perché vi sono università con facoltà di medicina e di specializzazioni in ogni campo della medicina? Un genitore veramente amorevole si affida alla scienza e alla coscienza di chi ne sa più di lui quando è in ballo la vita o la morte del proprio figlio.

11 - L'errore: Rifiutando un certo trattamento sanitario Per il proprio figlio, i tdG sono spinti da motivi irrinunciabili. Bisogna pensare che la loro decisione può essere messa in relazione con quello che la Parola di Dio dice in Atti   15. 28,29

La verità:

a) Il motivo irrinunciabile di alcuni genitori (tdG) che rifiutano un   certo trattamento sanitario per il proprio figlio fino a farlo morire non può essere messa in relazione con la   Parola di Dio in Atti 15,28-29. Infatti, a leggere la Bibbia come si conviene, e come tutti la leggono e la comprendono, eccetto i tdG, la Parola di Dio in Atti 15,28-29 e in tanti altri testi analoghi proibisce solo l'omicidio (e l'idolatria), non l'uso terapeutico del sangue. L'abbiamo spiegato diffusamente (cf. sopra, pp. 25-32).

b) Quei genitori testimoni di Geova, che giustificano il loro comportamento inumano verso i propri figli, specie se minorenni, violano, anziché osservare, la Parola di Dio. Essi commettono un vero omicidio mentre Dio dice di non ammazzare e il loro peccato è tanto più grave in quanto il bambino non ha possibilità di scelta. Il potere che si arrogano tali genitori, potere arbitrario di vita e di morte, non si basa su una fede illuminata, ma su un cieco e tragico fanatismo.

 

12 - L'errore: I tdG, rifiutando le trasfusioni fino a mettere in rischio la propria vita, mostrano amore e lealtà verso Dio più di quanto possa mostrarlo una moglie (o suo marito) che rischia la vita per lui (lei), più di chi rischia la vita per la patria, ed è considerato un eroe

La verità:

a) ItdG, che rischiano la vita rifiutando le trasfusioni di sangue, mostrano solo di essere vittime di un ossessivo lavaggio di cervello da parte del Corpo Direttivo della setta, che strumentalizza la Parola di Dio fino a imporre il sacrificio anche della vita. Non è assolutamente il caso di parlare di lealtà a Dio perché la Parola di Dio non dice ciò che dice il Corpo Direttivo. Dio comanda di salvare la vita, non di distruggerla.

b) Il paragone con l'amore della moglie (o del marito), come pure del cittadino verso la patria, è completamente fuori posto. Infatti, nell'uno e nell'altro caso vi è la pratica dell'amore del prossimo che Dio comanda, anche col sacrificio della vita (cf. Giovanni 15,12; 1 Giovanni 3,16). Ma Dio non comanda assolutamente di perdere o far perdere la vita rifiutando la trasfusione di sangue.

c) L'esempio che i geovisti portano di chi rischia la vita per la patria tanto da essere considerato un eroe è particolarmente significativo. I geovisti insegnano che la Bibbia proibisce il servizio militare, che il dovere del cittadino è solo quello di pagare le tasse. Come mai può essere considerato un eroe colui che va contro la Parola di Dio fino a rischiate la vita?

 

13 - L'errore: Oggi vanno di moda molte cose che i testimoni di Geova evitano come la menzogna, l'adulterio, il furto, il fumo, l'uso del sangue. Essi evitano tutte queste cose perché si lasciano guidare dalla Parola di Dio.

La verità:

a) E’  doveroso precisare anzitutto che centinaia di milioni di persone, anche se non sono e non vogliono essere testimoni di Geova, evitano la menzogna, non praticano l'adulterio, non rubano, non fumano. I testimoni di Geova ci tengono a dichiarare che essi sono le persone più oneste del mondo, la crema dell'umanità (cf. Luca 18,9-14).

b) Ma che cosa dicono i fatti? La storia della setta geovista ci fa sapere che il fondatore e profeta Carlo Russeli non era un angelo disceso dal cielo. Fu condannato per crudeltà verso sua moglie, e nel processo vennero fuori sensazionali rivelazioni anche sulla sua fedeltà coniugale.

In quanto alla menzogna ricordiamo anzitutto come i geovisti vanno ripetendo contro ogni evidenza che la loro Bibbia è come quella dei cattolici. E’ stato dimostrato, con numerosi esempi., che si tratta d'una grossa menzogna.

E bisogna pure ricordare che la, propaganda geovista si basa soprattutto sulla denigrazione, la calunnia, i travisamento di parole e di fatti specialmente contro la Chiesa Cattolica e i suoi ministri.

c) Circa il fumo, si può dire che in nessuna pagina della Bibbia è detto che Dio proibisce di fumare una sigaretta e anche due, se l'organismo umano ne risentisse un benefico effetto, oppure col solo scopo di trascorrere un'ora di lieta compagnia con amici e parenti. La Bibbia certamente ne proibisce l'abuso come proibisce qualunque abuso nocivo alla salute dell'uomo. Di fatto molti non testimoni di Geova non fumano senza farsene un vanto come di persone oneste ed eroiche. Solo i testimoni di Geova hanno scoperto che rifiutare una sigaretta è segno di grande virtù!

d) Altra cosa è la questione del sangue. La Bibbia, che condanna esplicitamente la menzogna, l'adulterio, il furto e qualunque altro abuso nocivo all'individuo e alla società, non condanna l'uso del sangue a scopo terapeutico, come è stato spiegato abbondantemente nelle pagine di questo opuscolo. La lettura e la spiegazione della Parola di Dio fatta dai geovistí deve dirsi superfìciale, settario, fanatica, di gente che chiude gli occhi davanti alla luce (cf. Giovanni 12,40; Isaia 6,9-10).

 

Appendice: INCREDIBILE!

Vogliamo raccontarvi ciò che è accaduto poco più di un anno fa. Se lo facciamo è perché riteniamo giusto che la gente sappia ciò di cui sono capaci gli esponenti locali dei testimoni di Geova.

Da alcuni anni i tdG vanno di casa in casa con insistenza, mettendo in crisi specialmente delle persone deboli o che hanno scarsa conoscenza della propria religione. Molte di queste persone hanno sempre chiesto chiarimenti ai sacerdoti e ai gruppi cattolici locali il che ha portato gli esponenti di tali gruppi, specialmente di Baia e di Cappella, ad avere confronti con i tdG.

Per poter dare delucidazioni ai fedeli su questo problema, sono stati organizzati degli incontri con lo studioso contemporaneo Padre Nicola Tornese, preparati diversi volantini e si sono avuti incontri con le famiglie che lo desideravano.

Vogliamo raccontarvi ciò che successe in una di queste famiglie presso Baia. La moglie cattolica aveva notato che il marito stava diventando tdG e così chiese consiglio alla comunità cattolica di Baia. Così, marito e moglie vollero un incontro tra cattolici e tdG a casa loro; siccome il marito si vantava di poter disporre di un tdG professore di greco, da parte nostra pensammo di portare con noi P. Nicola Tornese. Grande fu la sorpresa dei tdG quando si trovarono faccia a faccia con P. Tornese! Ci si aspettava che questo famigerato professore di greco aprisse bocca e invece sapete cosa accadde? Il temibile professore di greco, togliendo la sua “bibbia” dal tavolo e riponendola nella borsa, disse queste testuali parole: “Non ci prestiamo a questo gioco!”. Pensate, il professore di greco non volle più fare il confronto sulle Bibbie e sulle traduzioni greche. Poi si parlò d'altro che non ci interessa in questa sede. Fin qui questo potrebbe essere sembrato un normale incontro tra due gruppi con idee diverse e invece... INCREDIBILE! Recentemente siamo venuti a sapere da più parti, da Cappella, dal Fusaro e da Baia che i tdG, rifacendosi a quell'incontro di Baia con P. Tornese, vanno dicendo a tutte le famiglie con le quali hanno contatti che quella sera... INCREDIBILE! P. Nicola Tornese per paura di confrontarsi col famigerato professore di greco (che a suo dire avrebbe avuto anche molti incontri con dei teologi cattolici) non volle fare il confronto con le Bibbie... ripetiamo: INCREDIBILE! Ci siamo chiesti più volte come una persona di buona fede a qualunque credo appartenga, possa arrivare a dire una MENZOGNA così grande! Noi non vogliamo giudicare nessuno poiché il giudizio è di Dio, ma a voi, cattolici e non, ripetiamo solo: INCREDIBILE! Una cosa però possiamo affermare con certezza: QUELLA SERA C'ERAVAMO ANCHE NOI!

Esponenti della Comunità di Baia e di Cappella (Na)