00 06/09/2009 11:30

Leggiamo l’insegnamento di uno dei più grandi santi e dottori della Chiesa Cattolica, colui che così bene ha saputo descrivere, in maniera scolastica, la fede cattolica dei primi mille anni di storia Cristiana. Parliamo di San Tommaso d’Aquino (1225-1274) che in merito alle immagini ha detto:

 

“Triplice fu il motivo per cui la Chiesa ha fatto posto alle immagini:

 

1° PER L’ISTRUZIONE DEI NON INIZIATI, PER I QUALI LE IMMAGINI, PRENDONO IL POSTO DEI LIBRI.

(A quei tempi l’analfabetismo era comune a tutti gli uomini).

2° PER  IMPRIMERE NELLA MEMORIA IL MISTERO DELL ‘INCARRAZIONE E GLI ESEMPI DEI SANTI, PRESENTANDOLI QUOTIDIANAMENTE AGLI OCCHI DEI FEDELI.

 

3° PER  ECCITARE I SENTIMENTI DI DEVOZIONE, I QUALI SONO STIMOLATI DALLE IMMAGINI PIU’ CHE DALLE PAROLE.

 

Quindi, cari fratelli, ripeto che la Chiesa Cattolica non adora altro che Dio e venera tutto quello che ricorda, viene e và a Dio. Si fa molto parlare, spesso, solo per confondere le idee, di adorazione, venerazione, rendere omaggio, di idoli, di idolatria e idolatri. Ma voi, cari fratelli, vi siete mai chiesti come si adora Dio o un dio, un santo o una persona qualsia­si? Lo sapete che cos’è un idolo, un idolatra o, l’idolatria? Chiariamo senza possibilità di fraintendimento e lasciamoci guidare, nella accezione dei termini, come sempre, dal “Grande Dizionario Enciclopedico De Agostini”, sicuro che questo dizionario si attendibile per tutti, ma puoi verificare tu stesso con qualche altro dizionario:

 

     ADORARE: Significa venerare la divinità o quello che ha riferimento ad esso.

 

-       DIVINITA’: Essenza divina, natura divina.

 

-       DIVINO: di Dio o di un dio.

 

per cui:

ADORARE:        Significa venerare l’essenza di Dio o di un dio o la natura di Dio o di un dio o quello che ha riferimento ad esso.

 

-       VENERARE: Onorare con segni di grande rispetto e ossequio.

 

Da questi vocaboli comprendiamo senza ombra di dubbio che ADORARE significa venerare Dio o un dio, e per essere più precisi, riconoscere Dio o un dio.

 

Onestamente e senza paraocchi, si può dire che per i cattolici Maria o i Santi sono Dio o dèi? Non solo ma lo stesso profeta Isaia, come ti ho già detto, ci ha dato la definizione di IDOLATRIA. Quindi idolatria è dire ad un pezzo di legno: “TU SEI IL MIO DIO”. Si è mai sentito dire, ad un cattolico, una frase del genere rivolta ad un santo? NO! Quindi, nella venerazione delle immagini, non c’è  idolatria.

 

Ma andiamo ancora al Dizionario:

 

-       IDOLO: Oggetto o immagine adorata come divinità. Nelle religioni antiche è detta idolo qualsiasi immagine di un dio...

 

-       IDOLATRA: Adoratore di idoli.

 

-       IDOLATRIA: Culto degli idoli.

 

Da quello che abbiamo letto e approfondito secondo te, le immagini cattoli­che, sono idoli? A te la risposta onesta e sincera.

 

Perché Dio si è adirato quando è stato fatto il “Vitello d’oro”, mentre Mosè si trovava al cospetto di Dio? Facciamo parlare le Sacre Scritture, Esodo 32:1 e 7-8:

 

Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dalla montagna. si affollò intorno ad Aronne e gli disse: “Facci un dio che cammini alla nostra testa,  perché a quel Mosè, l’uomo che ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto”. . . .Allora il Signore disse a Mosè:

“Và, scendi, perché il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata! Si son fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio,   Israele; colui che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto”.

 

Come hai notato, caro fratello, il popolo disse a Aronne: “Facci un dio che cammini alla nostra testa”, non ha detto: “Facci un vitello d’oro”, ma: “Facci un dio”, e questo è “Idolatria”, perché un vitello lo hanno fatto diventare un dio, quindi un “idolo”, non solo, ma la liberazione dall’Egitto l’hanno reputato proprio al vitello d’oro e non al vero Dio d’Israele, infatti lo stesso Dio ha detto: “Si son fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: ECCO IL TUO DIO (il vitello)...COLUI CHE TI HA FATTO USCIRE DAL PAESE D’EGITTO”. Se, invece, avessero chiesto di fare un vitello in onore a Dio, ma senza farlo diventare dio (il vitello), non avrebbero commesso idolatria e Dio non si sarebbe adirato, come non si è adirato con Salomone che ha fatto tanti vitelli o buoi, senza farli diventare dèi. Lo stesso Neemia al Cap. 9 verso 18, ci dice:

“Anche quando si sono fatti un vitello di  metallo fuso e hanno detto: Ecco il tuo dio che ti ha fatto uscire dall’Egitto! e ti hanno insultato gravemente...”

 

 

Parliamo del serpente di Numeri 21:8-9:

 

Allora il Signore disse a Mosè: “Fatti un serpente e  mettilo sopra un’antenna. Chiunque sarà  morso e lo guarderà, resterà in vita”

 

Come hai letto, Dio ha ordinato di fare un serpente e chi lo guardava guariva dal morso della serpe restando in vita. Ma a questo punto ci chie­diamo: chi faceva le guarigioni, il serpente di rame? No! Era sempre Dio che guariva servendosi del serpente di rame, e il popolo lo sapeva. Ma, poi, perché il serpente di rame fu distrutto da Ezechia? Perché guariva le persone che lo guardavano? No! Anzi, come hai letto, era lo stesso Dio ad ordinarlo e non aveva mica detto di distruggerlo dopo un certo tempo, o distruggerlo se le persone l’avessero continuato a guardare? Allora, ripeto, perché Ezechia ha distrutto ciò che Dio ha fatto erigere?

Leggiamolo direttamente nelle Sacre Scritture, 2 Re 18:4:

 

“Egli eliminò le alture e frantumò le stele, abbatté il palo Sacro e fece a pezzi  il serpente di bronzo, eretto da Mosè; difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli bruciavano l’incenso e lo chiamavano Necustan.”

 

Ecco spiegato il motivo, il vero motivo era: NECUSTAN.

Quindi, Ezechia ha fatto bene a distruggere il “serpente”, perché una statua ordinata da Dio l’hanno fatta diventare un dio e quindi l’adoravano. Per cui le guarigioni non venivano attribuite a Dio ma a “Necustan”, un dio inesistente.

Se per esempio le statue di S.Giovanni o di San Pietro le facessimo diventare dio Giovanni o, dio Pietro, allora sì che peccheremmo di idolatria e adorazione verso questi santi e a questo punto queste statue dovrebbero essere distrutte. Ma non è così, perché nessun cattolico (vero cattolico o cristia­no) si sognerebbe di fare diventare dio, le statue. Tutti sappiamo che abbiamo un solo Dio, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio che ha creato questa terra e l’universo.

 

A proposito, se fossero ancora dubbi a quali immagini e sculture si riferiva Dio, la descrizione più chiara la troviamo in un altro Libro, e precisamente in Deuteronomio 4:13-19. Leggiamola direttamente nella Bibbia Interconfessionale, che è stata tradotta da Cattolici e Protestanti Evangelici, scritta in lingua corrente, cioè, adatta al nostro linguaggio dei nostri giorni, senza nulla togliere o aggiungere agli originali:

 

“Il Signore vi ha annunziato la sua alleanza, che vi ha ordinato di osservare: i dieci comanda­menti scritti su due tavole di pietra. In quella occasione,  il Signore mi ordinò di insegnarvi le leggi e le norme che voi  metterete  in  pratica  nella terra che state per conquistare.

Quando il Signore vi parlò dal fuoco sul monte Oreb, voi non vedeste nessuna sembianza; state perciò attenti, perché è in gioco la vostra stessa vita: non dovete perdervi a fare statue che rappresentino un dio sotto forma di uomo o di donna, e neppure sotto forma di un qualunque animale che vive sulla terra, o di un uccello che vola in cielo, o di una bestia che striscia sul suolo, o di un pesce che vive nelle acque sotto la terra. Quando alzate gli occhi e vedete il sole, la luna e le stelle, come schiere ordinate nei cieli, non dovete cedere alla tentazione di inginocchiarvi e di venerare quelle cose: il Signore, vostro Dio, le ha lasciate adorare a tutti gli altri popoli della terra.”

 

Ai nostri giorni vi sono degli Idoli, veri idoli, che vengono adorati e ne voglio accennare alcuni in modo informativo. Esiste il dio Budda, questo è un idolo, e chi lo segue è un idolatra. Esiste la divinità Ganesha, dalla testa di elefante, nel tempio di Hong Kong, anche questo è un idolo, e chi lo segue è un idolatra. Esiste il disco solare alato, rilievo dal palazzo del re Kapara a Gozan (oggi Tell Halafat) sul fiume Khabur. Ci sono anche gli adoratori di Satana, anche questi sono idolatri, e non hanno niente a che fare con le immagi­ni della Chiesa Cattolica.

 

Leggendo i versi sotto indicati:

 

1 Cor. 10:14-22, 2 Cor. 6:14-17; Salmo 115; Isaia 44:9-20; Ezechiele 6:9;

Deut. 4:15-30 e 5:7-8; I Re 14:9; Salmo 136:15-18; Atti 17:16; 1 Cor. 8:1-6;

1 Giov. 5:21; Apoc. 9:20,

 

ci accorgiamo che non parlano di immagini comuni, ma di dèi e di idoli che non hanno nulla a che vedere con le immagini della Chiesa Cattolica. Ma che comunque tutti questi Santi, compreso Maria, non sono messi mai a primo posto o al posto di Dio, perché il 1° posto e l’unico è sempre di Gesù Cristo, di Dio, che non viene sostituito da nessuno. Nei versetti sopra indicati la prostrazione che viene fatta agli idoli (statue di dèi e non statue comuni come per esempio, San Pietro ecc.) sono proibite da Dio.

Voglio raccontarvi un piccolo aneddoto capitato a me stesso (parla di fratello Paolo Blandini, di Caltanissetta,ndr). Quando mi sposai comprai per ornare la mia casa, la statua della dèa Venere (un idolo), quando mi sono riconvertito al Cattolicesimo, decisi di mettere al suo posto la statua che rappresentava Maria (madre di Gesù). Dopo qualche giorno vennero a trovarmi i miei cognati (marito e moglie[sorella di mia moglie] tutte e due evangelici). Ho chiesto a loro se volevano la statua della dèa Venere. Sai cosa mi risposero?:

“E’ bellissima, ce la prendiamo, grazie”. Morale della favola, mi rimprovera di tenere la statua che rappresenta Maria, che per lui è idolo, mentre si prende la statua della dèa Venere che è veramente un idolo. Casi e contraddizioni della vita.

 

Ritornando alla nostra ricerca, ci sono prostrazioni non fatte a dèi, ma ad altri, come al diavolo, o ad altri che vengono confuse con Dio e/o sono prese come Dio, e questo è adorare.

 

Prostrare = Adorare :

 

(Matteo 4:9)

Tutte queste cosi io ti darò, se prostrandoti, mi adorerai.

“io” sarebbe il diavolo.

 

(Atti 10:25—26)

Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio andandogli incontro si gettò ai suoi piedi per adorarlo. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: “Alzati: anch’io sono un uomo!”

 

(Apocalisse 19: 10)

Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo, ma egli mi disse: “Non farlo! Io sono servo come te e i tuoi fratelli, che custodiscono la Testimonianza di Gesù. E’ Dio che devi adorare”.

 

(Apocalisse 22:8-9)

Sono io, Giovanni, che ho visto e udito queste cose. Udite e vedute che le ebbi, mi prostrai in adorazione ai piedi dell’Angelo che me

le aveva mostrate. Ma egli mi disse: “Guardati dal farlo! Io sono un servo di Dio come te e i tuoi fratelli, i profeti, e come coloro che custodiscono le parole di questo libro. E’ Dio che devi adorare”.