È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

L'ECUMENISMO

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2009 08:22
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.208
Sesso: Maschile
01/09/2009 08:20

Non cattolico. E' strano questo insistere dei cattolici sulla loro ortodossia legata strettamente alla divina rivelazione.

 

Cattolico. Questa tua meraviglia è sempre più sorprendente perché ai "pancristiani" è venuto a mancare il senso biblico della divina Parola. Continuando nello studio dell'Enciclica di Pio XI, dovrò ancora farti presente quanto appresso:

 

a) Giustamente il Papa dice che "non vi è carità contro la verità".

Egli si domanda: come mai la carità, di cui parlano i nostri fratelli non cattolici, potrebbe rivolgersi a danno della fede?

E' strano che proprio Giovanni, l'apostolo della Carità, dopo aver ricordato il nuovo comandamento "Amatevi l'un l’altro” poi ebbe il coraggio di dirci "Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo" (2 Gv 10).

Quindi, basandosi la carità sulla fede integra e sincera, occorre che principalmente sul vincolo dell'unità della fede si polarizzino gli sforzi per riunire tutti i seguaci di Cristo.

 

b) Dopo averci detto che "non vi è carità contro la verità” Pio XI ci dice anche che “la verità non si mutila".

Come é dunque possibile concepire una società cristiana i cui singoli componenti siano liberi di ritenere - anche quando si tratta dell'oggetto della fede - il proprio modo di pensare e di giudicare benché contrario alle opinioni degli altri?

Quale unità ci potrebbe essere tra fedeli che seguono sentenze diverse? E dire che le divergenze dottrinali tra i fratelli separati e tra essi e i cattolici sono cosi gravi e numerose che rendono impossibile l'unità sospirata quando si impugnano i suoi requisiti essenziali che sono, evidentemente, un unico magistero, una unica legge del credere ed una sola fede. Per capire bene quanto sto dicendo vatti a rileggere quanto dicono Lutero, Ernesto Comba ed altri protestanti che vogliono prendere dalle Sacre Scritture soltanto “ciò che soddisfa la nostra ragione... perché il nostro giudizio personale è la suprema corte d'appello per capire quanto è accettabile nella Bibbia".

Queste idee sono del tutto contrastanti con la Verità rivelata la quale, essendoci stata comunicata da Dio, non ammette distinzione - come vorrebbero molti tra i fratelli separati - tra articoli fondamentali e non fondamentali, come se gli uni si imponessero a tutti, e gli altri fossero lasciati all'arbitrio ed al gusto dei fedeli.

La verità rivelata non può né diminuire né aumentare. E' intangibile. Gli organi ufficiali creati da Gesù Cristo hanno soltanto il compito di chiarire, di esplicare, di rendere accessibili alla mente di tutti i fedeli quei punti non facilmente comprensibili od oscuri per la loro grandezza e profondità, o di dichiarare oggetto di fede verità prima ritenute da alcuni controverse.

 

c) L'Unità è realizzabile soltanto nella verità.

Ora, non possiamo pensare che Gesù non abbia fondata la "Sua Chiesa” su fondamenta stabilì, destinata a rimanere per sempre tale come Egli la volle. Già S. Cipriano diceva: “Non può adulterarsi la Chiesa, Sposa di Cristo; essa è incorrotta e pudica; una sola casa conosco, di una sola stanza custodisce con casto pudore la santità" (De Cath. Ecclesiae unitate C.). E il medesimo Santo si meravigliava che ci fosse qualcuno capace di credere che "questa unità proveniente dalla divina stabilità e saldata per mezzo dei Sacramenti celesti possa nella Chiesa infrangersi ed essere sciolta per il dissenso di volontà discordanti" (ibidem). Se infatti il mistico Corpo di Cristo, la Chiesa (cf 1 Cor 12,12) è ben connesso e solidamente collegato (cf Eb 4,15), sarebbe sciocchezza dire che il mistico Colpo si risolva in membri separati e distinti. Chiunque ad esso non è congiunto non può esserne membro né comunica con il Capo che è Cristo (cf Ef 5,30; 1,22). Tutte le scissioni e divisioni succedutesi nei secoli non hanno mandato in rovina la casa di Dio, il Mistico Corpo di Cristo, che rimane sempre uno e compatto perché sostenuto dalla continua mano di Dio.

d) Pio XI conclude la sua Lettera enciclica invitando tutti i fedeli separati a ritornare alla "Casa del Padre". Per ottenere questa grazia il papa consiglia a tutti di rivolgersi alla Madre di Gesù che ci può ottenere dal Figlio divino questa grande grazia da tutti desiderata e ardentemente attesa.

Non cattolico. Dopo tutto quello che hai detto, io mi domando: come si spiega che la gerarchia romana si è ora invece fatta ardente paladina dell'ecumenismo?

Cattolico. Certo non per le ragioni che pensano i fratelli separati, ossia perché la Chiesa cattolica è venuta a trovarsi disastrosamente isolata, perché si sarebbe ridotta a vivere ai margini del progredire umano, ecc.

Infatti la Chiesa cattolica nel Decreto sull'Ecumenismo (detto Unitatis redintegratio) non teme di dirci quello che, sebbene con parole diverse, ci avevano già detto precedentemente alcuni papi, tra cui Pio XI, ed altri Vescovi, e cioè la reintegrazione dell'unità della Chiesa di Cristo da Lui fondata come una ed unica. Già l'Apostolo Paolo (1 Cor 1,13) si domandava: è forse diviso il Cristo? E' questa la domanda che dobbiamo porci tutti anche oggi. Forse è proprio questa domanda che ha suscitato in tutti i Cristiani tra loro separati l'interiore ravvedimento e il desiderio dell'unione. E Decreto sull'ecumenismo ci fa riflettere sui seguenti punti:

 

1. Unità e unicità della Chiesa.

Per questa unità e unicità viene ricordata la preghiera di Cristo al Padre: "Perché tutti siano una sola cosa, come Tu, o Padre, sei in me ed io in te, anch'essi siano uno in noi... perché il mondo creda che Tu mi hai mandato" (cf Gv 17,21); Gesù istituì nella Sua Chiesa il mirabile sacramento dell'Eucaristia, dal quale l'unità della Chiesa è significata ed attuata. L'Apostolo Paolo, riferendosi all'unità voluta da Cristo, anch'egli ribadisce: "Un solo Corpo e un solo Spirito... Un solo Signore, una sola fede, un solo Battesimo" (Ef 4,43). Poiché “quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete vestiti di Cristo... Tutti voi siete uno in Cristo Gesù” Gal 3,27-28). Lo Spirito Santo è il Principio dell'unità della Chiesa e tutti ci unisce in Cristo. Egli opera in noi la varietà di grazie e di ministeri (cf 1 Cor. 12, 4-11), e arricchisce con vari doni la Chiesa di Gesù Cristo "per rendere atti i santi a compiere il loro ministero, affinché sia edificato il Corpo di Cristo" (Ef 4,12). Per mantenere sempre e dovunque questa unità Cristo affidò al Collegio dei Dodici l'ufficio di insegnare, reggere e santificare (cf Mt 28,18-20;  Gv 20,21-23). Tra di loro scelse Pietro, sopra il quale, dopo la sua confessione di fede, decise di edificare la Sua Chiesa; a lui promise le chiavi dei regno dei cieli (cf Mt 16,18), e dopo la sua professione di amore, gli affidò tutte le sue pecore perché le confermasse nella fede (cf Lc 22,31-32) e le pascesse in perfetta unità (cf Gv 21,15-18), restando lo stesso Cristo pietra angolare (cf Ef 2,20) e pastore delle anime nostre in eterno (cf 1 Pt 2,25; Conc. Vat. I, Sess. IV, 1870, Constitutio Pastor Aeternus: Coll. Lac. 7,482 a.). Così la Chiesa, unico gregge di Dio, quale vessillo levato tra i popoli (cf Is 11,10-12), servendo a tutto il genere umano il Vangelo della pace (cf Eb 2,17-18; Mc 16,15), compie nella speranza il suo pellegrinaggio per la meta della patria celeste (cf 1 Pt 1,3-9). Il supremo modello e principio del mistero, dell'unità nella Chiesa è l'unità nella trinità delle persone di un solo Dio Padre e Figlio nello Spirito Santo.

 

2. Relazioni dei fratelli separati con la Chiesa cattolica.

In questa Chiesa di Dio, Una ed Unica, sono sorte fin dai primissimi tempi           alcune scissioni (cf 1 Cor 11,18-19; Gal l,6-9; 1 Gv 2,18-19), condannate con gravi parole dall'Apostolo (cf 1 Cor 1, 11 ss; 11, 12); ma nei secoli posteriori sono nate dissensioni più ampie, e comunità non piccole si staccarono dalla piena comunione della Chiesa cattolica, talora non senza colpa di uomini d'entrambe le parti.

 

Non cattolico. Apprendo con piacere che il Concilio riconosce che le dissensioni si sono verificate per colpa di entrambe le parti.

 

Cattolico. Credimi, anch'io sono contento di queste parole, perché certamente al momento dei dissensi spesso è mancata la carità dovuta, la prudenza e la saggezza, oltre a pensare all'agire poco evangelico, se non addirittura scandaloso, di diversi uomini ecclesiastici, non esclusi papi e vescovi. Ma sarà bene proseguire nel nostro studio perché ci porterà tante cognizioni che molti di noi ignoriamo.

Io stavo parlando delle relazioni dei fratelli separati con la Chiesa cattolica. Il Concilio ci dice che i fratelli separati che ora nascono e sono istruiti nella fede di Cristo nelle Comunità non cattoliche, non possono essere accusati di peccato di separazione. La Chiesa cattolica li abbraccia con fraterno rispetto e amore, pur dovendo constatare che spesso le divergenze di dottrina sono così gravi da opporsi alla piena comunione ecclesiastica. Il movimento ecumenico tende appunto al superamento di tali difficoltà. Nondimeno, giustificati nel battesimo dalla fede, sono incorporati a Cristo (cfr Conc. Fiorent., Sess. VIII, 1439. Decretum ExuItate Deo, Mansi 31, 1055 A), e perciò sono a ragione insigniti del nome di cristiani, e dai figli della Chiesa cattolica sono giustamente riconosciuti quali fratelli nel Signore (cf S. Agostino, in Ps. 32, Enarr. II, 29; PL 36, 299). Anche se in questi nostri fratelli separati ci sono diverse carenze delle Verità evangeliche, noi riteniamo che lo Spirito di Cristo non ricusa di servirsi di essi come di strumenti di salvezza, il cui valore deriva dalla stessa pienezza della grazia e della verità, che è stata affidata alla Chiesa cattolica.

 

Non cattolico. Ecco, io vorrei sapere appunto da te quali sono le direttive della Chiesa romana per attuare l'ecumenismo. Io so che sono incoraggiati dei culti in comune, escluso la “communicatio in sacris", nei templi protestanti o anche cattolici. Sono poi incoraggiati gli studi biblici in comune, ecc. In tutta questa comunione fraterna non mancano però alcune precisazioni o restrizioni poste dalla Chiesa cattolica. Noi protestanti siamo ben lieti di questa nuova apertura del Cattolicesimo, anche se ci sono diversi punti che non ci convincono pienamente, quali, per es. la pretesa della Chiesa romana di esprimere essa sola il pieno cristianesimo, il constatare che nulla di fatto è cambiato nella Chiesa cattolica, anzi per la mariologia la situazione di oggi è peggiorata nei confronti di quella del sec. XVI. Si sono poi stabiliti punti di contatto tra il Consiglio ecumenico delle Chiese protestanti e la Chiesa romana. Constatata la buona volontà di questa di voler risolvere il problema dell'ecumenismo, l'Assemblea protestante di Upsala (Luglio 1968) ha approvato, senza troppe discussioni, l'operato di un Comitato misto (Protestanti e Cattolici), dandogli mandato di attuare l'inserimento, di pieno diritto nel movimento, della Chiesa Cattolica.

In base a tutti questi progressi, nel 1956 il defunto vescovo protestante Dibelius aveva sollecitato di essere ricevuto dal papa. Speciale orchestratone è stata eseguita nel dicembre 1960 in occasione della visita al papa da parte dei primate della Chiesa anglicana. Dopo di che, come in risposta a un misterioso richiamo, numerose personalità (circa 50) del protestantesimo hanno sentito il bisogno di salire, in imponente pellegrinaggio. verso la "Cathedra di Pietro".

 

Cattolico. Vedo che sei contento di tutte queste cose belle e buone realizzate tra Chiesa cattolica e Protestantesimo. Anch'io ne gioisco e mi auguro di tutto cuore che un giorno il Signore, adoperando largamente la Sua misericordia, voglia farci la grazia della integrazione dell'unità distrutta.

Spigolando nei documenti conciliari vediamo un pò cosa ci è detto ancora sull'Ecumenismo.

In merito, la Chiesa cattolica, constatato che per impulso dello Spirito Santo da più parti del mondo si tende sinceramente all'ecumenismo, il Concilio esorta tutti i fedeli cattolici perché, riconoscendo i segni dei tempi, partecipino con slancio all'opera ecumenica... promovendo il "dialogo" già avviato tra esponenti debitamente preparati.

Tutte queste cose, quando con prudenza e costanza, sono compiute dai fedeli cattolici sotto la vigilanza dei Pastori, contribuiscono a promuovere l'equità e la verità, la concordia e la collaborazione, la carità fraterna e l'unione, cosicché per questa via, a poco a poco, superati gli ostacoli frapposti alla perfetta comunione ecclesiastica, si riuniscano in quella unità dell'unica Chiesa costituita da Cristo sin dall'inizio.

I fedeli cattolici nell'azione ecumenica devono senza dubbio essere compresi del pensiero dei fedeli separati, facendo i primi passi verso di loro. I fedeli cattolici, servendosi di tutti i mezzi della grazia, devono tendere alla perfezione cristiana e sforzarsi perché la Chiesa vada di giorno in giorno purificandosi e rinnovandosi... fino a che Cristo se la faccia comparire innanzi risplendente di gloria, senza macchia né ruga (cf Eb 5,27).

I Cattolici con gioia riconoscano e stimino i valori veramente cristiani, promananti dal comune patrimonio, che si trovano presso i fratelli da noi separati e che possono contribuire alla nostra edificazione... "Questo Santo Concilio nota con gioia che la partecipazione dei fedeli nell'azione ecumenica cresce ogni giorno, e la raccomanda ai vescovi d'ogni parte della terra, perché sia promossa con sollecitazione e sia con prudenza da loro diretta".

 

Non cattolico. Non nascondo che a sentire tutti questi buoni propositi del Concilio, l'animo mi si riempie di speranza. Il Signore ci userà misericordia e potremo avere tutti la gioia di vedere unita l'unica Chiesa di Cristo.

 

Cattolico. Anche a me fa piacere sentirti parlare così e constatare in te, non cattolico, questo grande desiderio di unità.

Leggendo i documenti conciliari, nel capitolo secondo, troviamo questa intestazione: Esercizio dell'Ecumenismo.

Subito dopo è scritto: “L’unione deve interessare a tutti".

Quindi la cura di ristabilire l'unione riguarda tutta la Chiesa. Questa cura manifesta il legame fraterno che esiste fra tutti i Cristiani, e conduce alla piena e perfetta unità conforme al disegno della bontà di Dio. A tale proposito, il Concilio ricorda prima di tutto alla stessa Chiesa cattolica di doversi perfezionare, riformarsi e rinnovarsi, lì dove è necessario, così da dare garanzie e auspici che felicemente preannunzino i futuri progressi dell'ecumenismo.

Il Concilio ci avverte pure che "non ci sarà ecumenismo vero senza la “conversione del cuore, l'unione nella preghiera, la reciproca conoscenza e la formazione ecumenica".

Inoltre, il Concilio ci istruisce pure sui modi di esprimere e di esporre la dottrina della fede.

Il che va fatto senza modi che ostacolino il dialogo, nella massima carità fraterna, esponendo con chiarezza tutta intera la vera dottrina della nostra fede, senza falsi "pacifismi” che potrebbero compromettere la realizzazione giusta dell'ecumenismo auspicato.

Per quanto riguarda la cooperazione con i fratelli separati, il Concilio ci avverte: “Tutti i Cristiani - Cattolici e non cattolici - professino davanti a tutti i popoli la fede in Dio uno e trino, nell'incarnazione del Figlio di Dio, Redentore e Signore nostro, e con comune sforzo nella mutua stima rendano testimonianza della speranza nostra, che non inganna".

La cooperazione di tutti i Cristiani - anche in campo sociale - esprime vivamente quella unione che già vige tra di loro, e pone in più piena luce il volto di Cristo Servo.

Da questa cooperazione i credenti in Cristo possono facilmente imparare come gli uni possano meglio conoscere e maggiormente stimare gli altri, e come si appiani la via verso l'unità dei Cristiani.

 

Non cattolico. Ho ascoltato le considerazioni di Pio XI e del Concilio Vaticano II. Ora vorrei sentire qualche cosa più di preciso e di pratico per capire meglio il pensiero della Chiesa romana e dei cattolici in merito al modo come realizzare l'auspicata unione.

 

Cattolico. Innanzitutto sarà bene precisare che l'unione di tutti i cattolici non potrà essere vera se non realizzerà l'unità dei Cristianesimo secondo come ci dice S. Paolo (Ef. 4,1 ss.), comportandoci cioè "in maniera degna della vocazione ricevuta... sopportandoci a vicenda con amore; cercando di conservare l'unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione: un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.... E' Lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il Corpo di Cristo, finche arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza dei Figlio di Dio..".

 

Non cattolico. Le tue parole sono esatte, esse sono di S. Paolo, ma a 2000 anni di distanza si impongono molte considerazioni. Tra le tante te ne espongo una che ci lascia tanto pensare. Si tratta di tener presente l'attuale Cattolicesimo, il quale, secondo l'esatta diagnosi del prof. Vittorio Subilia, offre tre diverse facce.

"Fino al Concilio Vaticano II esisteva un solo cattolicesimo: quello della Controriforma, chiuso in posizioni conservatrici e difensive. Col Conc. Vat. II è apparso un secondo cattolicesimo, quello detto progressista, aperto, vivo, animato dalla dinamica volontà di integrare in sè tutte le altre posizioni cristiane, religiose, umanistiche. Considero questo secondo cattolicesimo, il cattolicesimo più vero, più conforme alla sua essenza. Da qualche anno a questa parte, però, è apparso un terzo cattolicesimo, quello del dissenso, di cui sinora nessuno, né al di dentro né al di fuori del cattolicesimo, può dire verso quali direzioni si orienterà e neppure se si tratta o si tratterà ancora di cattolicesimo, in quanto sembra mettere in forse l'anima profonda del cattolicesimo, cioè il concetto di autorità, il concetto di gerarchia come rappresentante vicaria, sul piano storico, dell'autorità di Cristo; e il concetto di ubbidienza che direttamente ne consegue" (Prof. Vittorio Subilia, in “La Luce", 31 gen. 1969).

Il fatto dunque che l'unità della Chiesa romana si vada paurosamente spezzando, ci deve rendere più che mai consapevoli del valore delle affermazioni protestanti. Apparsi con il Valdismo del XII secolo e con la Riforma del XVI, precisamente come movimento di dissenso, i protestanti guardano con fraterna simpatia e sono pronti a collaborare con tutti quei cattolici che desiderano sottomettersi, insieme a loro, alla totale obbedienza all'Evangelo di Gesù Cristo.

 

Cattolico. Hai detto tante cose, ma sarà bene da parte mia, cristiano, cattolico, apostolico, romano fare qualche precisazione.

Il prof. Subilia fa delle distinzioni che devono dirsi per lo meno "inesatte".

Il Cattolicesimo del Concilio post-tridentino, dopo la disastrosa rivoluzione protestante, ha dovuto prendere atteggiamenti di un certo rigore per fronteggiare tutte le deviazioni vissute e suggerite dai "vari riformatori", e ciò a difesa della dottrina cristiana paurosamente manomessa. Col tempo le cose si sono abbastanza calmate e, dopo i vari tentativi di approccio col mondo protestante in genere, il clima è divenuto più sereno e disteso. Così, a mano a mano, guidati dallo Spirito Santo, si è giunti al Concilio Vaticano II. Dal Conc. Vat. II in poi, nel Cattolicesimo si sono notate delle discordanze provenienti da cattolici sprovveduti, non esclusi teologi e persone consacrate, che, seguendo la loro indole, "attenuata" dei tempi moderni un pò scristianizzati, hanno creduto di poter dare una certa interpretazione ai testi conciliari non troppo conforme allo spirito del Concilio stesso. Valga per tutti questo esempio.

Il Decreto sul rinnovamento della vita religiosa, al n. 2 ci dice:

“Il rinnovamento... comporta il continuo ritorno alle fonti di ogni forma di vita cristiana e allo spirito primitivo degli istituti, e nello stesso tempo l'adattamento degli istituti stessi alle mutate condizioni dei tempi. Questo rinnovamento, sotto l'influsso dello Spirito Santo e la guida della Chiesa, deve attuarsi secondo i seguenti principi:

a) Essendo norma fondamentale della vita religiosa il seguire Cristo come viene insegnato dal Vangelo, questa norma deve essere considerata da tutti gli istituti come la loro regola suprema.

b) Torna a vantaggio della Chiesa stessa che gli istituti abbiano una loro propria fisionomia... Perciò fedelmente si interpretino e si osservino lo spirito e le finalità dei propri Fondatori...

c) Tutti gli istituti partecipino alla vita della Chiesa... e sostengano le sue iniziative e gli scopi che essa si propone.

d) Gli istituti procurino ai loro membri un'appropriata conoscenza sia delle condizioni dei tempi e degli uomini, sia dei bisogni della Chiesa...

e) Essendo la vita religiosa innanzitutto ordinata a far si che i suoi membri seguano Cristo e si uniscano a Dio con la professione dei consigli evangelici, bisogna tenere presente che le migliori forme di aggiornamento non potranno avere successo, se non saranno animate da un rinnovamento spirituale, al quale spetta sempre il primo posto anche nelle opere esterne".

 

E' chiaro, da questo poco che ho riportato dei Decreto sulla vita religiosa, che il Concilio vuole un maggiore impegno spirituale per sè, per le anime, per la Chiesa, ma soprattutto un ritorno alle fonti e ai Fondatori. Purtroppo, ci sono stati di quelli che si sono fermati alle parole, rinnovamento, aggiornamento, adattamento alle mutate condizioni dei tempi, concludendo e cadendo in un atteggiamento di secolarizzazione e di imborghesimento che si è diffuso un pò in tutta la Chiesa e che il prof. Subilia e molti protestanti apprezzano come "cattolicesimo progressista, aperto, vivo, animato dalla dinamica volontà di integrare in sè tutte le altre posizioni cristiane, religiose, umanistiche  .....”.

Ma contro questo cattolicesimo "progressista, aperto.." si va sempre più levando la voce della Chiesa e di tanti cattolici e religiosi che danno la giusta interpretazione ai documenti conciliari (spesso chiariti dagli stessi pontefici, specialmente da Paolo VI). Questi sono i veri e autentici progressisti, aperti alle necessità dei tempi. Tra i giovani cattolici molti sono quelli che desiderano un cattolicesimo più autentico e genuino e condannano le infiltrazioni secolaristiche. Quindi il Cattolicesimo é stato, è, e sempre sarà Unico: quello voluto e guidato da Gesù e dallo Spirito Santo, mediante l'umile servizio del Servo dei servi di Dio, cioè di Pietro, che oggi si chiama Giovanni Paolo II.  E ciò nonostante tutte le debolezze e i pareri umani discordi, passati, presenti e futuri.

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:37. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com