21non perderli di vista,
custodiscili dentro il tuo cuore,
22perché essi sono vita per chi li trova
e guarigione per tutto il suo corpo.
23Più di ogni cosa degna di cura custodisci il tuo cuore,
perché da esso sgorga la vita.
24Tieni lontano da te la bocca bugiarda
e allontana da te le labbra perverse.
25I tuoi occhi guardino sempre in avanti
e le tue pupille mirino diritto davanti a te.
26Bada alla strada dove metti il piede
e tutte le tue vie siano sicure.
27Non deviare né a destra né a sinistra,
tieni lontano dal male il tuo piede.
5 1Figlio mio, fa’ attenzione alla mia sapienza
e porgi l’orecchio alla mia intelligenza,
2perché tu possa conservare le mie riflessioni
e le tue labbra custodiscano la scienza.
3Veramente le labbra di una straniera stillano miele,
e più viscida dell’olio è la sua bocca;
4ma alla fine ella è amara come assenzio,
pungente come spada a doppio taglio.
5I suoi piedi scendono verso la morte,
i suoi passi conducono al regno dei morti,
6perché ella non bada alla via della vita,
i suoi sentieri si smarriscono e non se ne rende conto.
7Ora, figli, ascoltatemi
e non allontanatevi dalle parole della mia bocca.
8Tieni lontano da lei il tuo cammino
e non avvicinarti alla porta della sua casa,
9per non mettere in balìa di altri il tuo onore
e i tuoi anni alla mercé di un uomo crudele,
10perché non si sazino dei tuoi beni gli estranei,
e le tue fatiche non finiscano in casa di uno sconosciuto
11e tu non debba gemere alla fine,
quando deperiranno il tuo corpo e la tua carne,
12e tu debba dire: «Perché mai ho odiato l’istruzione
e il mio cuore ha disprezzato la correzione?
13Non ho ascoltato la voce dei miei maestri,
non ho prestato orecchio a chi m’istruiva.
14Per poco non mi sono trovato nel colmo dei mali
in mezzo alla folla e all’assemblea».
15Bevi l’acqua della tua cisterna
e quella che zampilla dal tuo pozzo,
16perché non si effondano al di fuori le tue sorgenti
e nelle piazze i tuoi ruscelli,
17ed essi siano per te solo
e non per degli estranei che sono con te.
18Sia benedetta la tua sorgente,
e tu trova gioia nella donna della tua giovinezza:
19cerva amabile, gazzella graziosa,
i suoi seni ti inebrino sempre,
sii sempre invaghito del suo amore!
20Perché, figlio mio, perderti per la straniera
e stringerti al petto di una sconosciuta?
21Poiché sono davanti agli occhi del Signore le vie dell’uomo,
egli bada a tutti i suoi sentieri.
22L’empio è preda delle sue iniquità,
è tenuto stretto dalle funi del suo peccato.
23Egli morirà per mancanza d’istruzione,
si perderà per la sua grande stoltezza.
6 1Figlio mio, se hai garantito per il tuo prossimo,
se hai dato la tua mano per un estraneo,
2se ti sei legato con ciò che hai detto
e ti sei lasciato prendere dalle parole della tua bocca,
3figlio mio, fa’ così per liberartene:
poiché sei caduto nelle mani del tuo prossimo,
va’, gèttati ai suoi piedi, importuna il tuo prossimo;
4non concedere sonno ai tuoi occhi
né riposo alle tue palpebre,
5così potrai liberartene come la gazzella dal laccio,
come un uccello dalle mani del cacciatore.
6Va’ dalla formica, o pigro,
guarda le sue abitudini e diventa saggio.
7Essa non ha né capo
né sorvegliante né padrone,
8eppure d’estate si procura il vitto,
al tempo della mietitura accumula il cibo.
9Fino a quando, pigro, te ne starai a dormire?
Quando ti scuoterai dal sonno?
10Un po’ dormi, un po’ sonnecchi,
un po’ incroci le braccia per riposare,
11e intanto arriva a te la povertà, come un vagabondo,
e l’indigenza, come se tu fossi un accattone.
12Il perverso, uomo iniquo,
cammina pronunciando parole tortuose,
13ammicca con gli occhi, stropiccia i piedi
e fa cenni con le dita.
14Nel suo cuore il malvagio trama cose perverse,
in ogni tempo suscita liti.
15Per questo improvvisa verrà la sua rovina,
ed egli, in un attimo, crollerà senza rimedio.
16Sei cose odia il Signore,
anzi sette gli sono in orrore:
17occhi alteri, lingua bugiarda,
mani che versano sangue innocente,
18cuore che trama iniqui progetti,
piedi che corrono rapidi verso il male,
19falso testimone che diffonde menzogne
e chi provoca litigi tra fratelli.
20Figlio mio, osserva il comando di tuo padre
e non disprezzare l’insegnamento di tua madre.
21Fissali sempre nel tuo cuore,
appendili al collo.
22Quando cammini ti guideranno,
quando riposi veglieranno su di te,
quando ti desti ti parleranno,
23perché il comando è una lampada
e l’insegnamento una luce
e un sentiero di vita l’istruzione che ti ammonisce:
24ti proteggeranno dalla donna altrui,
dalle parole seducenti della donna sconosciuta.
25Non desiderare in cuor tuo la sua bellezza,
non lasciarti adescare dai suoi sguardi,
26poiché, se la prostituta cerca il pane,
la donna sposata ambisce una vita preziosa.
27Si può portare il fuoco sul petto
senza bruciarsi i vestiti,
28o camminare sulle braci
senza scottarsi i piedi?
29Così chi si accosta alla donna altrui:
chi la tocca non resterà impunito.
30Non si disapprova un ladro, se ruba
per soddisfare l’appetito quando ha fame;
31eppure, se è preso, dovrà restituire sette volte
e consegnare tutti i beni della sua casa.
32Chi commette adulterio è un insensato,
agendo in tal modo rovina se stesso.
33Incontrerà percosse e disonore,
la sua vergogna non sarà cancellata,
34poiché la gelosia accende l’ira del marito,
che non avrà pietà nel giorno della vendetta.
35Egli non accetterà compenso alcuno,
rifiuterà ogni dono, anche se grande.
7 1Figlio mio, custodisci le mie parole
e fa’ tesoro dei miei precetti.
2Osserva i miei precetti e vivrai,
il mio insegnamento sia come la pupilla dei tuoi occhi.
3Légali alle tue dita,
scrivili sulla tavola del tuo cuore.
4Di’ alla sapienza: «Tu sei mia sorella»,
e chiama amica l’intelligenza,
5perché ti protegga dalla donna straniera,
dalla sconosciuta che ha parole seducenti.
6Mentre dalla finestra della mia casa
stavo osservando dietro le inferriate,
7ecco, io vidi dei giovani inesperti,
e tra loro scorsi un adolescente dissennato.
8Passava per la piazza, rasente all’angolo,
e s’incamminava verso la casa di lei,
9all’imbrunire, al declinare del giorno,
all’apparire della notte e del buio.
10Ed ecco, gli si fa incontro una donna
in vesti di prostituta, che intende sedurlo.
11Ella è irrequieta e insolente,
non sa tenere i piedi in casa sua.
12Ora è per la strada, ora per le piazze,
ad ogni angolo sta in agguato.
13Lo afferra, lo bacia
e con sfacciataggine gli dice:
14«Dovevo offrire sacrifici di comunione:
oggi ho sciolto i miei voti;
15per questo sono uscita incontro a te
desiderosa di vederti, e ti ho trovato.
16Ho messo coperte soffici sul mio letto,
lenzuola ricamate di lino d’Egitto;
17ho profumato il mio giaciglio di mirra,
di àloe e di cinnamòmo.
18Vieni, inebriamoci d’amore fino al mattino,
godiamoci insieme amorosi piaceri,
19poiché mio marito non è in casa,
è partito per un lungo viaggio,
20ha portato con sé il sacchetto del denaro,
tornerà a casa il giorno del plenilunio».
21Lo lusinga con tante moine,
lo seduce con labbra allettanti;
22egli incauto la segue,
come un bue condotto al macello,
come cervo adescato con un laccio,
23finché una freccia non gli trafigge il fegato,
come un uccello che si precipita nella rete
e non sa che la sua vita è in pericolo.
24Ora, figli, ascoltatemi
e fate attenzione alle parole della mia bocca.
25Il tuo cuore non si volga verso le sue vie,
non vagare per i suoi sentieri,
26perché molti ne ha fatti cadere trafitti
ed erano vigorose tutte le sue vittime.
27Strada del regno dei morti è la sua casa,
che scende nelle dimore della morte.
8 1La sapienza forse non chiama
e l’intelligenza non fa udire la sua voce?
2In cima alle alture, lungo la via,
nei crocicchi delle strade si apposta,
3presso le porte, all’ingresso della città,
sulle soglie degli usci essa grida:
4«A voi, uomini, io mi rivolgo,
ai figli dell’uomo è diretta la mia voce.
5Imparate, inesperti, la prudenza
e voi, stolti, fatevi assennati.
6Ascoltate, perché dirò cose rilevanti,
dalle mie labbra usciranno sentenze giuste,
7perché la mia bocca proclama la verità
e l’empietà è orrore per le mie labbra.
8Tutte le parole della mia bocca sono giuste,
niente in esse è tortuoso o perverso;
9sono tutte chiare per chi le comprende
e rette per chi possiede la scienza.
10Accettate la mia istruzione e non l’argento,
la scienza anziché l’oro fino,
11perché la sapienza vale più delle perle
e quanto si può desiderare non l’eguaglia.
12Io, la sapienza, abito con la prudenza
e possiedo scienza e riflessione.
13Temere il Signore è odiare il male:
io detesto la superbia e l’arroganza,
la cattiva condotta e la bocca perversa.
14A me appartengono consiglio e successo,
mia è l’intelligenza, mia è la potenza.
15Per mezzo mio regnano i re
e i prìncipi promulgano giusti decreti;
16per mezzo mio i capi comandano
e i grandi governano con giustizia.
17Io amo coloro che mi amano,
e quelli che mi cercano mi trovano.
18Ricchezza e onore sono con me,
sicuro benessere e giustizia.
19Il mio frutto è migliore dell’oro più fino,
il mio prodotto è migliore dell’argento pregiato.
20Sulla via della giustizia io cammino
e per i sentieri dell’equità,
21per dotare di beni quanti mi amano
e riempire i loro tesori.
22Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, all’origine.
23Dall’eternità sono stata formata,
fin dal principio, dagli inizi della terra.