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03/09/2009 23:42 | |
INSEGNAMENTI
LO SPIRITO
In una sala si tenevano sedute spiritiche. Ad una data ora i curiosi andavano ad assistere, mentre il medium invocava gli spiriti. I fenomeni erano impressionanti.
Il demonio, invocato dal medium, si prestava ad intrattenere i convenuti. Tra costoro c'era un uomo, serio, scrutatore dei singoli fenomeni; era uno scrittore scandaloso. Per lui esisteva la materia e non lo spirito, cioè il corpo e non l'anima; per conseguenza non aveva la Fede. Quanto male seminava con i suoi scritti! Quest'uomo alla fine concluse: Nelle sedute spiritiche agisce un essere invisibile, intelligente; dunque possono esistere degli esseri viventi sforniti di corpo. Questo principio è insegnato dalla Chiesa Cattolica, la quale afferma che dopo la vita presente c'è la vita dello spirito, cioè l'anima sopravvive allorché si distacca dal corpo.
Scosso da sì forte pensiero, approfondì la dottrina di Gesù Cristo e si convertì. Ritrattò i suoi scritti scandalosi.
E’ costui il celebre romanziere Segre Pitigrilli, ancor vivente.
Giornali e riviste cattoliche pubblicano oggi i suoi articoli, improntati a vera religiosità. È divenuto un buon Cristiano.
La conversione del romanziere è frutto delle sedute spiritiche.
Non si deve però concludere che sia lecito assistere a tali sedute, nella speranza di ricavarne del bene. Poichè nella rievocazione degli spiriti (... quando sono vere rievocazioni e non trucchi! ...) è il demonio che agisce e non l'anima di un dato defunto e tanto meno un Angelo, allora la Santa Chiesa proibisce di assistervi.
L'eventuale bene di uno, come nel caso di Pitigrilli, non annulla la forte proibizione della Chiesa Cattolica.
Nel su esposto episodio dell'ossesso appariva la presenza di un essere estraneo, il quale si manifestò per quello che era: Lucifero.
Si deve dedurre:
Se esiste Satana ed esistono i demoni, deve anche esistere l'inferno. Esistendo l'inferno, deve esserci pure il Paradiso. Sarebbero un assurdo inferno e Paradiso, se non esistesse Dio, Creatore e Rimuneratore del bene e del male.
Dio esiste e tutto gli è soggetto, esseri visibili ed invisibili.
IL PRETE
Negli anni della giovinezza, vivendo con masse giovanili, mi toccava talvolta assistere a dei pubblici spettacoli, moralmente sani.
C'era un serraglio. In un ampio locale stava un alto recinto circolare, protetto da grosse barre di ferro; dentro stavano i leoni. A qualche metro dal recinto c'erano i seggi degli spettatori.
Si guardavano con curiosità quelle belve, senza timore, sicuri che non avrebbero potuto nuocere.
A principio dei giuochi comparve fuori del recinto barrato il domatore; era in livrea rossa, abbastanza slanciato di corporatura, dallo sguardo, che si direbbe felino.
Il domatore doveva entrare nel recinto; per fare ciò doveva aprire il cancello barrato e poi richiuderlo. I leoni intanto circolavano e qualcuno era poco distante dal cancello. All'apertura avrebbero potuto spiccare un poderoso salto e piombare sul pubblico.
Il domatore, consapevole del pericolo, prima di aprire il cancello diede uno sguardo ai leoni ed esclamò: Ohé!... - ma con un accento particolare. Tutte le belve in un attimo andarono a rincantucciarsi nel lato opposto al cancello.
Il domatore entrò, rinchiuse ed iniziò lo spettacolo. I leoni gli ubbidivano.
Se si fosse detto agli spettatori: Come è entrato nel recinto il domatore e come comanda lui ai leoni, anche voi, uno per volta, fate lo stesso! - di certo nessuno si sarebbe azzardato a farlo.
Domare le bestie feroci è difficile ed occorre disposizione particolare, coraggio, arte e pratica.
Se è arduo fare ciò, è molto più arduo domare un demonio, e peggio ancora una grande schiera di demoni e lo stesso loro capo, Lucifero.
Chi degli uomini potrebbe tenere a freno una legione di demoni, dominarli, comandare con autorità che ubbidiscano, imporre che rispondano alle eventuali domande, tormentarli con la sola presenza ed ordinare che si allontanino?
Nessuna potenza umana può riuscire a tanto.
Davanti ad un esercito pronto alla battaglia e davanti alla minaccia della bomba atomica, il demonio se ne riderebbe.
Soltanto un uomo egli teme e questi è ... il Prete! ... Ma non lo teme come uomo, bensì come Ministro di Colui che regge l'universo.
Ricordo che in un esorcismo fatto molti anni or sono dissi al demonio: Ti comando di fare questo! - Mi rispose:
E chi sei tu, che comandi a me? - Gli soggiunsi: Come uomo sono nulla, ma come Prete, Ministro di Dio, ti comando! - Allora il demonio tacque.
ABBASSO I PRETI!
Il Prete è considerato dal mondo materialista quale uomo superfluo in società, piuttosto degno di disprezzo.
È insultato, in privato ed in pubblico; è schernito con la stampa irreligiosa e caricaturista; è tenuto come apportatore di sciagure.
Se taluno aspira a divenire Prete, ecco sorgere coloro che lo distolgono. Nessuno in società è tanto malvisto e di nessuno si mormora tanto, quanto del Prete. Anche sui muri si legge: « Abbasso i Preti! ».
È proprio strano che, mentre Satana trema davanti al Sacerdote, riconoscendo in lui un potere divino, i suoi figli invece, cioè, i cattivi, irreligiosi ed operatori di iniquità, non riconoscano la grandezza della dignità sacerdotale!
Ma c'è anche nel mondo chi riflette, crede ed opera il bene. C'è chi stima il Sacerdozio più di qualunque carica umana e tutto pospone davanti all'ideale sacerdotale.
Si cita qualcuno dei tanti esempi del nostro tempo.
Era professore dell'Università di Bologna; era anche Deputato al Parlamento. La sua carriera era onorifica e lucrosa.
Ma, attratto dalla grandezza e dalla bellezza della dignità sacerdotale, di cui si credeva indegno, verso i quarantacinque anni volle avviarsi al Sacerdozio.
Oggi compie la sua missione di Prete e proprio a Bologna. È costui l'Onorevole Giuseppe Dossetti, di cui la stampa si è molto occupata.
In questi ultimi mesi i giornali d'Italia hanno pubblicato clamorosi articoli sopra un fatto che ha impressionato molti. Il protagonista è Mario Benedicti.
Questi nel 1917, a diciotto anni, partì per la guerra, dopo la ritirata di Caporetto. Suo padre era colonnello ed egli volle abbracciare la carriera militare.
Nel 1920 era Ufficiale dei Carabinieri. Col grado di Capitano combattè nell'Africa Orientale ed anche in Grecia. Meritò due medaglie, tre croci di guerra ed una trentina di decorazioni.
Nel 1956 era Colonnello dei Carabinieri, comandante della Legione di Bologna. Col grado di Generale dell'Arma si mise a riposo.
Era l'uomo del dovere, riflessivo; approfondiva la Dottrina Cattolica. Ebbe la luce del Sacerdozio. Non essendo sposato, si ritirò nell'Abbazia di Finalpia (Savona), ove compì i corsi di filosofia e di Sacra Teologia ed alla fine di ottobre del 1967, all'età di sessantotto anni, è stato ordinato Sacerdote. Oggi si chiama Padre Marco.
Da Generale dei Carabinieri ... a Prete!
Mario Benedicti si è forse abbassato? No! Ha riconosciuto che un semplice Prete, per la sua eccelsa dignità, è più che un alto ufficiale di questo mondo.
LA PREGHIERA
Quando, dopo due anni, incontrai lungo la via l'uomo indemoniato e sentì dirgli che doveva camminare per cinque ore, gli domandai: Cosa fa quando cammina?
- Prego. -
Dopo l'esorcismo gli dissi: Buono per lei che ha pregato e prega molto! La sua liberazione si deve alle sue continue preghiere. Quanti indemoniati forse restano nel loro doloroso stato per tutta la vita o perchè non pregano o perchè pregano poco! -
La preghiera è una delle armi più potenti contro le insidie diaboliche. Lucifero stesso l'ha dichiarato per bocca dell'indemoniato: I demoni da me mandati in quest'uomo non riescono, perchè lui prega troppo. Sono venuto io, il capo; eppure devo lasciarlo; la sua preghiera mi opprime!
EFFICACIA
Oh, comprendessero tutti la necessità e l'efficacia della preghiera! Come cambierebbe la faccia della terra, se tutti i mortali pregassero spesso e con fede!
Satana per abbattere facilmente le anime distoglie dalla preghiera, mette la noia; prima si contenta di farla diminuire e poi riesce a farla tralasciare.
Quanto tempo si dà agli spassi! Per la preghiera manca il tempo. Nessuna meraviglia se chi non prega cade con facilità nelle gravi colpe e vive in peccato.
Alle donne che pregavano durante l'esorcismo Satana disse: Donnacce, non pregate! Andate piuttosto a divertivi al cinema! -
Dato che la preghiera abbatte il demonio, quando si è tentati si ricorra subito a Dio, invocando il suo aiuto.
Meritano un rilievo particolare le parole di Lucifero: Devo anche dire che in questo mio lavoro (... di assalire le anime ...) talvolta sono percosso dal Creatore e dagli Angeli. - La qual cosa potrebbe significare che, quando Satana dà l'assalto ad un'anima, se questa ricorre alla preghiera, lui viene oppresso dal Creatore direttamente o dai suoi Angeli.
Tutte le preghiere sono potenti, ma talune pare siano più efficaci.
Si raccomanda in particolare l'invocazione del Preziosissimo Sangue: Scenda, o Signore, il tuo Sangue sopra di me per fortificarmi e sopra il demonio per abbatterlo! -
E’ tanto efficace la preghiera rivolta con fede a Maria Vergine. Il demonio ha molta paura della Madonna, da non osare neppure nominarla. Si ricordi ciò che dichiarò Satana nel suo colloquio: Non dirò mai il nome di questa tale!
E’ raccomandabile inoltre la preghiera a San Michele Arcangelo ed al proprio Angelo Custode.
LA BESTEMMIA
Come la preghiera dà onore a Dio, così la bestemmia lo disonora.
Quando l'indemoniato vedeva il Crocifisso, bestemmiava. Voleva che bestemmiassero anche i presenti ed inveiva contro di loro che pregavano, gridando: Bestemmiate! -
La bestemmia è il linguaggio del demonio. Chiunque bestemmia, imita Satana e gli appartiene.
Guai ai bestemmiatori!
Una madre di famiglia, addoloratissima, mi diceva: Quanto soffro per mio figlio! Ha diciassette anni ed è terribile! Temo che abbia a fare cattiva fine. Come bestemmia! Anzi ho saputo che ora dice bestemmie a litanie.
- Mi spieghi un po'! - le soggiunsi. - Si danno l'appuntamento lui ed altri due compagni e poi cominciano a bestemmiare a turno. Ognuno dice più bestemmie che può; quando stanca uno, comincia l'altro.
- Signora, l'affare è troppo preoccupante. Bisogna che lei preghi molto per questo figlio sventurato e che lei sia forte, come pure suo marito.
- Ma c'è poco da fare! Ci sarebbe da compromettere la libertà. Sapesse che vita conduce! Prende denaro da casa e va a giocare; studia quasi niente ed è abbonato alle bocciature. Se lo rimprovero, va in escandescenze e qualche volta si avventa contro di me.
- Signora, ascolti! Fa pena un uomo che è preso dall'ossessione diabolica, ma suo figlio fa maggiore pena, in quanto l'ossesso ha il demonio nel corpo e potrebbe avere l'aníma candida trovandosi in grazia di Dio, mentre suo figlio ha l'anima posseduta dal demonio.
La bestemmia non è piaga morale di qualcuno; è piaga di tanti uomini ed anche di certe donne.
Infelici le famiglie ove trovasi qualche bestemmiatore! Ivi regna Satana. Da un momento all'altro la Divina Giustizia potrebbe agire e guai chi ne fosse colpito! Con Dio non si scherza!
Si preghi dunque per chi ha il linguaggio del demonio e si faccia ravvedere con prudenza e fortezza.
Si riparino dai buoni gl'insulti che il bestemmiatore vomita contro Dio ed i suoi Santi. Si dica per riparare il « Dio sia benedetto ».
Si sappia che chi bestemmia, in un certo senso, è peggiore del demonio, perché il demonio bestemmia in quanto è sotto il peso della tremenda Giustizia di Dio, mentre l'uomo che bestemmia usufruisce ancora della paterna Misericordia di Dio.
UMILTA’
Tra le domande rivolte allo spirito maligno ci fu questa:
- Tu, Lucifero, che peccato hai fatto in Cielo?
- Mi ribellai a Dio; del resto leggi la Scrittura. -
Si sa che Lucifero si ribellò al Creatore per superbia e per conseguenza fu umiliato dalla Divina Giustizia, precipitando negli abissi.
Dio ama l'umiltà e dà la sua grazia agli umili; Satana invece ama la superbia. Nel Rituale è detto: L'Esorcista agisca per carità e con umiltà. -
Convinto di ciò, sin dal principio dell'esorcismo feci parecchi atti interni di umiltà, per assicurarmi l'assistenza divina.
Lucifero, mentre lottavo con lui, mi diede l'assalto della superbia, sperando rendere vane le mie fatiche. Cominciò a lodarmi. Rientrando subito in me stesso e dando uno sguardo alle miserie dell'anima mia, miserie più o meno comuni ad ogni mortale, potei resistere all'insidia diabolica.
Sarebbe bastato forse un solo atto di superbia dell'Esorcista per rendere nullo tutto l'esorcismo.
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