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I SIMBOLI CHE CIRCONDANO IL CUORE DOLCISSIMO DI GESÙ

Nulla osta per la stampa Asti, 2 Giugno 1983
P. Severino Dalmaso Superiore Generale O.S.J.
Visto: Nulla osta Asti 22-6-83
Can. Pietro Dacquino
Imprimatur Asti, 23-6-1983
fi Franco Sibilla - Vescovo



PRESENTAZIONE

L'opuscolo «I simboli che circondano il Cuor dolcissimo di Gesù» è offerto alla meditazione dei lettori così come è sgorgato, nel 1929, dalla penna o meglio dal cuore di Maria Tartaglino, che con la sua fede semplice e profonda, alla luce dei doni dello Spirito Santo, è potuta entrare nel mistero del Cuore di Cristo e del Suo amore, per contemplarne «l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità» (cfr Ef 3, 18).

Maria Tartaglino è nata ad Asti il 17 settembre 1887 ed è morta il primo settembre 1944, primo venerdì del mese. La sua vita è stata tutta una partecipazione ai misteri di Cristo, soprattutto di Cristo crocifisso. Si è offerta vittima a Dio fin dalla sua giovinezza, per il bene della Chiesa e specialmente dei Sacerdoti.

Il Signore l'ha arricchita di doni particolari; ed essa, nella più grande umiltà, mise ogni impegno per essere fedele alla sua vocazione di vittima. Chiese molte volte al Signore, e con insistenza, di essere sconosciuta e disprezzata. E fu esaudita abbondantemente.

Questo opuscolo, scritto da lei che aveva frequentato solo la scuola elementare, è ricco di sapienza spirituale, che viene esposta con grande semplicità, con limpida chiarezza e con una unzione che sembra non di leggere, ma di ascoltare una persona vivente che parla al cuore.

Vorremmo raccomandare la lettura e la meditazione di questo opuscolo soprattutto ai Sacerdoti, che Cristo «ha scelto tra i fratelli con affetto di predilezione» (cfr prefazio della Messa crismale del giovedì santo). Vi troveranno tanta «dottrina cristiana», tanto «Vangelo»; saranno stimolati a credere di più all'amore che Cristo ha per loro e per tutte le anime, e saranno sempre più desiderosi di porre in Lui, Cuore Divino, la loro stabile dimora.

Al termine della lettura di queste pagine non potranno che riconoscere la verità di quanto disse Gesù: «Ti benedico, o Padre,... perchè hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli» (Mt 11,25).

Per quanto riguarda i doni che possono essere affermati in queste pagine, non intendiamo prevenire minimamente il giudizio della Chiesa, alla quale ci sottomettiamo fedelmente.

Il grande «Cuore di Dio» benedica queste pagine e le diffonda perchè sia maggiormente conosciuto, maggiormente amato e maggiormente glorificato. È per questo fine che Maria Tartaglino le ha scritte.

Maria, madre di Cristo e della Chiesa, ci conduca al cuore di suo figlio Gesù.

Asti, 1 maggio 1983

festa di S. Giuseppe artigiano

P. Alberto Chilovi O.S.J.



Alcune osservazioni utili

per una miglior comprensione del testo L'originale di «I simboli che circondano il Cuor dolcissimo di Gesù» consta di due quaderni manoscritti, di pagine 48 il primo e 104 il secondo. Contengono solo due correzioni.

La punteggiatura è inesistente, salvo i punti interrogativi ed esclamativi. Si direbbe che i due quaderni siano un pensiero unico, un unico periodo dalla prima all'ultima pagina. Non c'è alcuno spazio vuoto nè per una riga nè per una parola.

Perciò non c'è nè la parola Introduzione, nè Capitolo col relativo argomento, nè, tanto meno, alcun Indice. C'è soltanto il titolo: I simboli che circondano il Cuor dolcissimo di Gesù.

I due quaderni sono stati trascritti con assoluta fedeltà; è bastato mettere la punteggiatura mancante, separare i periodi venendo ogni volta a capo e suddividere il tutto in capitoli. Ne è risultato un ottimo trattato sul S. Cuore, ottimo anche dal punto di vista letterario.

«Quando scrivo - diceva la Tartaglino - sembra che una mano mi conduca».

Il manoscritto è indirizzato al Padre spirituale.



[SM=g27998] I SIMBOLI CHE CIRCONDANO IL CUOR DOLCISSIMO DI GESÙ

Jesu, Maria, Joseph!


Oh! quante cose ci sarebbero da dire del Cuore di Gesù! Ripensiamo, Reverendo Padre, a quei divini attributi che rendono Dio così vicino a noi, così nostro: per esempio la misericordia, la clemenza, la bontà, l'amore; e poi mettiamo anche le virtù praticate da Gesù su questa terra: la carità, la mansuetudine, la pazienza, il sacrificio, e mettiamo insieme questi tesori di santità, di grazia, di amore, di bontà e facciamone una sintesi luminosa e santa, ed eccoci il Cuore di Gesù in tutta la pienezza della sua divina realtà. Per quanto, Reverendo Padre, si dica di questo Cuore Divino, ce n'è sempre da dire, perché è una miniera da cui si possono trarre fuori sempre nuove gemme, è un oceano dove sempre si pescherà.

Reverendo Padre, non so se sia ispirazione di Dio: nella Santa Comunione e anche nella visita a Gesù Sacramentato mi sento spinta a scrivere i simboli che circondano questo Cuore Divino e mi sento che, se faccio questo, faccio un piacere grande a Gesù e che anzi proprio lo voglia.

Comunque sia, io lo farò, come sono capace, come Gesù mi fa capire.

Questi simboli del Cuor dolcissimo di Gesù, studiati e ben intesi, ci portano a quella conoscenza ed amore del dolce Dio incarnato, che sono la meta a cui questa gran divozione mira e conduce le anime a Gesù. Questo dolce Amore ci conceda questa grazia così grande, perché chi lo conosce e lo ama è già bene avviato alle feste dell'eterno Amore.



INTRODUZIONE

Il Re ha il suo giardino e lo ama, però lo fa coltivare dai suoi giardinieri; ma se il Re piantasse Lui medesimo un fiore e lo coltivasse da sè, chi è che non direbbe che quel fiore è carissimo al Re? e chi non loderebbe il fiore del Re? Il giardino della Chiesa è pieno di diverse divozioni, che Gesù lascia coltivare dai Suoi Ministri; ma questo fiore lo piantò e coltivò Lui medesimo. Erano grandi i pericoli e i bisogni della Chiesa, e ci voleva un aiuto grande; ma per la Chiesa e per le anime non c'è altro aiuto: ci vuole Gesù Cristo; e nel Cuore di Gesù abbiamo Gesù Cristo, ma Gesù Cristo nella sua forma più attraente e più dolce; questa forma è la bontà e l'amore. Gesù non ci presentò solamente il Cuore, ma ce lo rappresentò questo Cuore Divino circondato da cinque simboli, che, secondo me, come h capisco, sono gli splendori, le fiamme, la croce, le spine e la ferita. Questi simboli non sono là emblemi oziosi, hanno tutti un significato; abbiamo in questi simboli dei sicuri interpreti del Suo Cuore; basta interrogarli ed ascoltarli.

Questi simboli sono cinque: gli splendori, le fiamme, la croce, la corona e la ferita. Il significato di ciascun simbolo è diverso: gli splendori significano la divinità, la grazia e le virtù di questo Cuore Divino; le fiamme significano quell'amore infinito che pose in questo Cuore la Sua sede visibile; la croce significa la forza generosa dell'amor Suo e la condizione imposta all'amor nostro; la corona significa la sovranità di questo Cuore e la monarchia dell'amore; la ferita poi significa il compimento della redenzione nel dono che del Suo Cuore ci fa questo amante Divino. Ecco, Reverendo Padre mio, secondo la mia ignoranza, i significati profondi che sono chiusi in questi simboli sacrosanti. Essi non sono là come un semplice ornamento del Cuore Divino; questo Dio d'amore non fa nulla senza grandi ragioni.

Ecco, adunque, per quali motivi, volendo Gesù presentare il Suo Cuore al mondo, lo presentò così; il Cuore di Gesù presentato così è come un linguaggio simbolico popolare che tutti possono capire; questo Cuore è un libro che anche i più semplici possono leggere e capire. Oh! cieli! cieli! voi con le vostre cifre formate di astri e di soli, voi, oh! sì, voi ci racconterete la gloria di Dio; ma tu, Cuore amabile, tu, Sole degli ultimi secoli, tu coi simboli tuoi ci racconterai la gloria, la bellezza, l'amore di questo Dio d'amore per noi.