00 01/09/2009 07:51

XV CAPITOLO DEL LIBRO:

"MA IL VANGELO NON DICE COSI'":

 

Fascicoli dal n° 248 al n° 253

 

I MIRACOLI

 

A cura di frà Tommaso Maria di Gesù dei frati minori rinnovati

Via alla Falconara n° 83 - 90100 Palermo  - Tel. 0916730658

 

 

Non cattolico. Per la Chiesa romana, i miracoli sono segni distintivi e costituiscono il fondamento per riconoscere la vera religione.

I miracoli più famosi della Chiesa romana sono:

1.     Il sangue di S. Gennaro a Napoli.

Sembra che questo santo non sia mai esistito. Da tener presente che a Napoli è conservato il sangue di altri sette santi, il cui sangue si liquefa, come quello di San Gennaro e cioè: Giovanni Battista, Stefano Protomartire, Lorenza Pantaleone, Patrizia, Luigi Gonzaga e Alfonso dei Liguori. Napoli è privilegiata in tutto il cattolicesimo, perchè fuori di questa città, l'unico sangue che si liquefaccia è quello di S. Chiara di Montefalco, in provincia di Perugia.

 

2.     La casa di Loreto.

Questa casa sarebbe stata trasportata nel 1291 dagli Angeli dalla Palestina, prima a Tersato (Jugoslavia), poi a Recanati e infine a Loreto.

La casa sarebbe quella della Madonna. Ora è rinchiusa in una grande basilica.

 

3.     Lourdes.

Nel 1858 una ragazza francese, Bernardetta Soubirous, avrebbe visto la Madonna, la quale, col Rosario in mano, recitava l'Ave Maria a se stessa...

Bernardetta era una ragazza povera e ignorante al punto che a 14 anni non sapeva né leggere né scrivere. Era anche ammalata. Il dott. Delmas, dopo accurato esame medico emise il seguente verdetto: "Si era innanzitutto colpiti dalla costituzione fisica della fanciulla, gracile e rachitica, e dalla sua fisionomia idiota; non ampia la fronte, con forte inclinazione all'indietro... vi erano i sintomi di costituzione apoplettica con indebolimento delle facoltà intellettuali; si lamentava di doloroso mal di capo". In seguito alle visioni di Bernardetta, si è trovata una sorgente miracolosa, nella cui acqua gli ammalati vanno ancor oggi a bagnarsi nella speranza di trovare la guarigione.

E' notevole  che il parroco del luogo, Peyramale, rifiutò a lungo di credere alle apparizioni. Fondato su queste basi, il nuovo culto ha potuto far guadagnare molto denaro, ma è stato, ed è tuttora, una causa di debolezza per la Chiesa romana, corre tutto ciò che è fondato sulla superstizione e sull'errore.

 

4.     Fatima.

"Nel 1917 - così insegnano al popolo - la Vergine Santissima apparve a Fatima a tre fanciulli; aprendo la mano, ne sgorgò un fascio di luce che sembrava penetrasse la terra. I fanciulli videro allora ai piedi della Madonna come un grande mare di fuoco ed in esso immersi, neri a abbronzati, demoni ed anime informa umana, somiglianti a brace trasparente che trascinati in alto dalle fiamme, ricadevano poi come faville nei grandi incendi, tra grida di disperazione, che facevano inorridire ......

 

5. Immagini e statue di Madonne, che aprono e chiudono gli occhi, piangono, ecc.

In conclusione:

a) Molti "miracoli" hanno avuto origine in quella "fucina di pie frodi" che fu il Medio Evo. Accettati e accreditati dalla Chiesa romana per mancanza di spirito critico, per convenienza spirituale e materiale, aggi continuano a essere uno degli strumenti più efficaci per il dominio delle anime.

b) Altri "miracoli" rientrano nel campo dei fenomeni ben determinati di suggestione collettiva e individuale.

c) Vi sono poi dei "miracoli" da sottoporsi allo studio dei competenti, come tanti fenomeni misteriosi nel campo dello spiritismo, del magnetismo, della telepatia, delle premonizioni, ecc. Sono fenomeni psichici dei quali la scienza, pur non avendo ancora trovato la spiegazione, ammette la realtà. A Stoccolma il quattordicenne Lars Lindberg ha ricevuto accidentalmente una scarica di 16 mila volts, tre volte il voltaggio usato in America per la sedia elettrica. E' sopravvissuto e i medici non esitano a parlare di miracolo.

 

Cattolico. Hai ancora da dire molto sui miracoli?

 

Non cattolico. Si, ho ancora da dire e da trarre le conseguenze di quanto ho detto finora, perciò ti prego di farmi concludere, altrimenti le tue risposte saranno incomplete e mi costringerebbero ad un continuo dibattito.

 

Cattolico. Se è cosi completa pure, con la speranza che chi ci legge non si annoi per mancanza appunto di dibattito.

 

Non cattolico. Io vedo i miracoli della Chiesa romana esattamente come nel paganesimo, antico e moderno. Come spiegare i miracoli dei moderni guaritori?

Da tenere presente che Gesù ha predetto che negli ultimi tempi “sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti (Mt 24,24).

- L'anima umana, fondamentalmente incredula, cerca di arrivare alla fede per mezzo di questi segni esterni.

- Noi evangelici crediamo nel miracolo perenne dell'intervento di Dio nella vita degli uomini, ma respingiamo tutta quella serie di prodigi dovuta, per lo più, ad esaltazione mistica.

 

Cattolico. Hai finito? Spero di si.

 

Non cattolico. Si, ho finito, ma è molto probabile che le tue risposte provocheranno in me delle reazioni per cui dovrò forse chiarire qualche altro punto. Per ora a te la parola.

 

Cattolico. Ti prego, anzitutto, di lasciarmi parlare liberamente, senza interrompermi.

Le cose che tu hai dette sono tante ma sono anche molto gravi. Sembra che tu abbia dimenticato, o ignori addirittura, molti passi evangelici che riguardano la possibilità dei miracoli anche per mezzo di semplici creature; non ricordi o ignori tutte le parole di Cristo che riguardano l'autorità di Pietro e dei suoi successori; hai dimenticato o non conosci l'autorità conferita da Cristo alla "Sua" unica Chiesa e tante altre cose che riguardano l’istituzione del Cristianesimo.

Quando una persona, che pure si dice cristiana, ignora tutto ciò, io non so fin dove e come si potrà dire cristiana. Ma "cristiano" significa essere seguace di Cristo; è vero cristiano chi crede a tutte le parole di Cristo. Chi crede soltanto a certe frasi di Cristo per giustificare le "proprie" idee ed ignora la parte essenziale della volontà di Cristo, non saprei proprio come qualificarlo cristiano. Capisco che queste mie parole sono forti, ma non ti nascondo che sentendoti parlare ho dovuto fare degli sforzi enormi per tacere e per non reagire in maniera forte e adeguata a quelle che mi sono sembrate vere bestemmie.

Non credo che un buddista, un indù o un maomettano siano capaci - di fronte all'evidenza dei fatti, di fronte alla storia e alle realtà scientifiche - di proferire le stesse tue parole: “superstizione, il Medio Evo "fucina di pie frodi", suggestioni, spiritismo, magnetismo, telepatia... esattamente come nel paganesimo antico e moderno..” .

Incomincio a dirti qual'è il pensiero della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana circa il miracolo. La Chiesa romana segue fedelmente la Parola di Dio, specialmente quella del N.T. e perciò può farti sapere molte belle e sante cose circa i miracoli.

 

1. Il motivo di credere non consiste nel fatto che le verità rivelate appaiano come vere o intellegibili alla luce della nostra ragione naturale. Noi crediamo "per l'autorità di Dio stesso che le rivela, il Quale non può né ingannarsi né ingannare". Nondimeno, perchè l'ossequio della nostra fede fosse conforme alla ragione, Dio ha voluto che agli interiori aiuti dello Spirito Santo si accompagnassero anche prove esteriori della Sua Rivelazione.

Così i miracoli di Cristo e dei santi, le profezie, la diffusione e la santità della Chiesa, la sua fecondità e la sua stabilità, sono segni certissimi della divina Rivelazione, adatti ad ogni intelligenza, sono motivi di credibilità i quali mostrano che l'assenso della fede non è affatto un cieco moto dello spirito.

 

2. La Risurrezione di Gesù glorifica il nome di Dio Salvatore perchè ormai è il nome di Gesù che manifesta in pienezza la suprema potenza del "Nome che è al di sopra di ogni altro none" (Fil 2,9- 10).

Gli spiriti malvagi temono il Suo nome (cf At 16,16-18; 19,13-16) ed è nel Suo nome che i discepoli di Gesù compiono miracoli (cf Mc 16,17); infatti tutto ciò che essi chiedono al Padre, nel Suo nome, il Padre lo concede (cf Gv 15,16).

 

3. Tutto quello che hai detto contro i miracoli e la Chiesa cattolica trova quasi un perfetto riscontro nella vita di Gesù. Infatti, Gesù accompagna le Sue parole con numerosi miracoli, prodigi e segni (cf At 2,22), i quali manifestano che in Lui il Regno è presente. Attestano che Gesù è il Messia annunciato (cf Lc 7,18-23), e sollecitano a credere in Lui (cf Gv 10,38).

I miracoli rendono più salda la fede in Colui che compie le opere del Padre suo: testimoniano che Egli è il Figlio di Dio (cf Gv 10,31- 38). Ma possono essere anche motivo di scandalo... (cf Mt 11,6). Non mirano a soddisfare la curiosità e i desideri di qualcosa di magico. Nonostante i suoi miracoli tanto evidenti, Gesù è rifiutato da alcuni (cf Gv 11,47-48), e lo si accusa perfino di agire per mezzo dei demoni (cf Mc 3,22) ...

Come vedi, c'è un perfetto parallelismo tra quello che dicevano i farisei di Gesù e quello che tu dici della Sua Chiesa!...

 

4. Con la parola "miracolo" la Bibbia intende tradurre ciò che nel linguaggio semitico veniva connotato con diverse espressioni: azione grande, cosa grande, tremenda, meravigliosa, segno; tutte espressioni che stanno ad indicare una azione diretta di Dio, un Suo intervento straordinario, la manifestazione della Sua potenza e della Sua gloria, sia attraverso eventi comuni, sia in eventi assolutamente straordinari, come la risurrezione dei morti. Il carattere proprio dei miracolo consiste nel suo significato teologico, che rivela l'intervento di Dio nella storia del Suo popolo (antico e nuovo Israele) per condurre a compimento il Suo disegno di salvezza.

S. Giovanni afferma che coloro che hanno visto i miracoli del Cristo (Gv 6,36; 15,24) e rifiutano di credere (Gv 7,5; 12,37) sono inescusabili (Gv 9,41; 15,24). Questo è quello che crede e insegna la Chiesa di Cristo.

 

5. Voglio ancora dirti altro sui "miracoli", perchè tu e chi ci ascolta abbia idee sempre più chiare in merito. I profeti antichi avevano rivelato la parola di Dio solo al popolo eletto; il messaggio di Cristo è invece destinato a tutto il mondo.

Rifiutato dalla massa degli Ebrei, Gesù gettava le fondamenta della Sua Chiesa, raccogliendo una eletta schiera di discepoli che sarebbero stati testimoni del Suo Vangelo, non solo in Palestina, ma in tutto il mondo. La Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, avrebbe perpetuato la Sua opera, avrebbe reso testimonianza alla verità sino alla consumazione del mondo... Come Cristo diede “le prove della sua missione divina", così la Chiesa presenta, agli occhi di tutti gli uomini, i segni manifesti della sua origine divina.

Ora, che un miracolo - ammessa l'esistenza di Dio - sia possibile è cosa ovvia per tutti. Se un vero miracolo, che è opera di Dio solo, viene compiuto da un uomo come prova che il suo insegnamento è divino, esso costituisce uno straordinario intervento della potenza divina in suo favore e, poichè il vero Dio non può confermare il falso, la prova è perentoria. Quanto quest'uomo afferma diventa credibile per testimonianza dell'autorità divina.

 

6. C’è chi osa affermare che il miracolo va contro il fondamentale principio scientifico dell'uniformità della natura. Rispondiamo con. molta semplicità a questa obiezione che vorrebbe limitare l'onnipotenza divina: l'intervento divino non muta la natura, di alcun agente terreno, benchè possa sospendere, crescere o alterare il suo normale effetto esterno. La Causa Suprema opera in sostituzione della causa subordinata.

 

7. I miracoli nell'Antico e nel Nuovo Testamento sono tanti e tali che non possono lasciare indifferenti.

Ebbene, nella Chiesa di Cristo i miracoli sono così numerosi da destare meraviglia e fede nelle persone di buona volontà, mentre nelle persone di cattiva volontà destano scandalo, come già ho detto precedentemente. E allora la Chiesa, per annunciare e assicurare la verità, spesso ricorre al metodo di Gesù, e dice a tutti, "Andate e riferite... ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me" (cf Lc 7,22-23).

Praticamente, possiamo dire con S. Agostino che i miracoli sono parole di Dio. Quindi, la nozione del vero miracolo cristiano è tutta religiosa ed esclude assolutamente l'idea pagana del prodigio sensibile senza uno scopo spirituale.

 

8. Da quanto hai detto, bisogna pensare che c'è ancora chi immagina che la credenza del miracolo sia un resto della mentalità primitiva e che scomparirà sotto l'influsso del progresso scientifico moderno. Recentemente Lévy Bruhl (La mitologia primitiva, Parigi, Alcan, 1935) ha dimostrato che i racconti mitici sono mezzi per mantenersi in rapporto con gli antenati che un tempo facevano tutto ciò che volevano. Altri, senza ricorrere alla mitologia, credono che tutta la natura sia compenetrata di una forza impersonale, il “mana” e che l'uomo con certi mezzi possa agire su di essa.

Tra i popoli evoluti e progrediti, alcune civiltà hanno conservato gran parte della mentalità primitiva, come la speculazione hindù sui Veda, che considera il sacrificio non come un omaggio agli dei; ma come un sistema di pratiche infallibili per agire sul fondo divino delle cose e sottometterle al volere dell'uomo, per cui il sacrificio finisce con l'essere superiore agli stessi dei.

Intanto le osservazioni astronomiche rivelarono ad altri popoli che il mondo è governato da un ordine indipendente dalla volontà umana. Più tardi le scoperte scientifiche estesero fino agli ultimi limiti della natura l'idea dell'ordine necessario, ma i credenti non hanno rinunciato alla persuasione che Dio intervenga nell'universo con azioni libere.

Certi teologi "cristiani" razionalizzarono e affinarono la vecchia idea dell'influsso dell'uomo sul "mana" (= primitivo), dell'operazione magica con cui il sacrificatore hindù domina la potenza suprema: ma anche questa idea, non meno delle altre, viene dal fondo della mentalità primitiva.

Questa l'idea che certuni si fanno del miracolo cristiano...

In conclusione: per il primitivo tutto è possibile, e i prodigi che crede reali sono grossolani eventi corporei, privi di rapporti con la vita dello spirito o tutt'al più sono diretti ai suoi interessi egoistici. Invece nella concezione cristiana il miracolo è una manifestazione di Dio, è Parola di Dio, che illumina, ammonisce, soccorre e di cui Dio si serve per elevarci e unirci a Lui.

9. C'è, o per lo meno c'è stata, una teoria scientista che è portata a respingere tutto ciò che l'uomo non comprende completamente e, quindi, ogni intervento soprannaturale, anche se accertato da quanti testimoni si voglia.

Ci sono altri che comprendono male la esigenza della coscienza religiosa e pretendono di rigettare il miracolo in nome della religione stessa. Ci sono molti protestanti che oggi non credono alla realtà dei miracoli fisici e ammettono soltanto quelli spirituali. Altri tirano le estreme conseguenze e pretendono che il vero miracolo, l'unico degno di Dio, sia la fede che giustifica il cristiano.

Studiando la storia dei miracoli ci sarebbero da dire ancora molte cose, ma non lo credo opportuno data l'indole di queste mie risposte e chiarificazioni. Mi limiterò, quindi, soltanto a ciò che mi sembra indispensabile per rimanere nell'ambito di una risposta globale semplice e intellegibile.

Nell'accettazione del miracolo cristiano, meglio nel suo rifiuto, sono sempre presenti la solita avversione al cattolicesimo da parte dei protestanti e i loro pregiudizi deterministici.

Nessuna persona ragionevole attribuisce le evidenti guarigioni di Lourdes a proprietà radioattive dell'acqua della grotta, o alla suggestione, che non ha mai consolidato ossa o riparato tessuti.

E' vero che il contesto dell'evento miracoloso non è sempre chiaro; Dio può fare miracoli reali, ma non dotati di tutto ciò che occorre perchè uno storico li ritenga come tali, pur essendo minutamente circostanziati dalle testimonianze. Possono essere reali e non essere tali da dover venir tenuti in conto in un processo di canonizzazione.

 

10. Da ciò che ho detto è facile trarre le conclusioni: a) La nozione di miracolo, legata all'esistenza di Dio personale, deve essere accettata da ogni spiritualismo cosciente della sua vera natura. b) L’opposizione che si fa al miracolo in nome del determinismo o di altre speciose ragioni, è fondata unicamente su pregiudizi. c) Se il miracolo non è sempre constatabile, lo è assai spesso scientificamente e, ancora più spesso, filosoficamente e teologicamente, perchè l'insieme del fenomeno e il suo contenuto possono manifestare chiaramente un intervento di Dio, comprensibile come tutti i fatti del linguaggio e in genere fatti significativi. d) Il miracolo, anche per l'analfabeta medioevale, che tuttavia credeva a tante leggende, è nettamente separato dall'ordine della natura e non ha nulla a che fare con le forze fisiche, essendo l'opera e il segno di Dio.     e) Infine, si potrebbe dire, come fanno spesso i protestanti, che quello della fede è in generale il vero miracolo cristiano, poichè tutti gli altri si riducono a questo: “L'incredibile grandezza della potenza di Dio" che è lo stesso del Suo amore infinito. Chi sa che Gesù si è offerto alla morte di croce per ciascuno di noi, chi ricorda le parabole del buon pastore, della pecorella smarrita, del figliuol prodigo, deve avere la certezza che Dio è sempre pronto a intervenire in modo meraviglioso nella nostra esistenza. Il Salvatore che ha lasciato le novantanove pecore nei pascoli per andare a cercare quella perduta, esiterà a servirsi dei mezzi non abituali ed estranei alla nostra scienza, per richiamarci a Lui?

Il filosofo, o lo scientista, che pretende di pensare il Cristianesimo senza miracoli non ha capito nulla della Buona Novella.

Il Conc. Vat. I (Sess. III, c. 3, cap. De fide) proclamò la Chiesa “grande e perpetuo motivo di credibilità e testimonianza irrefragabile della missione divina di Cristo" proprio per tutti quei meravigliosi segni che Dio compie in essa, spesso confondendo anche la più ostinata incredulità.