00 01/09/2009 12:16
~

CENTO RISPOSTE

AI FRATELLI SEPARATI DI BUONA VOLONTA'

A cura di frà Tommaso Maria di Gesù (francescano)

Via alla Falconara n° 83 - 90100 Palermo - Tel. 0916730658

 

 

PRESENTAZIONE

Fratelli carissimi, l’autore di questo lavoro, il francescano Frà Tommaso Maria di Gesù, uno fra i tanti Cattolici di buona volontà, risponde alle “Cento Domande” dei Pastori evangelici Stefano Testa e Lorenzo Calmieri. (Ediz. Centro Biblico – Via Carriera Grande,37 800139 - Napoli). Il Parisi ha letto attentamente le “Cento domande” e risponde con brevità e chiarezza. Per l’amore che voi – certamente non meno di noi- portate alla Verità, siate così umili e pazienti di leggere più volte – come ha fatto l’autore delle “Cento Risposte” – il libro che vi si presenta in tutta umiltà e con tanta affettuosità. Vi prego fraternamente di scorrere lo scritto – per quanto vi sarà possibile – scevri da pregiudizi e con la Bibbia alla mano, come è stato fatto dai due autori di questo modesto lavoro. Accingendovi allo studio di questo libro, rivolgete calde preghiere a Gesù Benedetto, Signore nostro, di cui ci onoriamo tutti – benché indegni – di essere seguaci. Anch’io ho letto – vorrei dire cento volte – le “Cento domande” e con molto interesse, che spesso si è cambiato in profonda emozione. Infatti, seguendo le “Cento domande”, un cattolico che ha delle nozioni chiare – seppure sempre limitate – della Bibbia e dei suoi passi principali, non riesce a comprendere come mai si possano dare intepretazioni così contrarie, offendendo spesso la logica, il senso letterale, filologico, storico e biblico della S. Scrittura e nello stesso tempo credere di essere nel vero. Salvata la buona fede, chi ha studiato con una certa serietà e senza pregiudizi le S. Scritture, seguendo logicamente anche le istruzioni dell’Organo Ufficiale e competente lasciato da Cristo a tale scopo, deve fare grande sforzo per eludere la tentazione che le “Cento domande” siano state compilate con la determinazione di suscitare confusione e incertezze in persone semplici e sprovvedute. Le “Cento domande” sono dichiarate strettamente bibliche, mentre spesso sono mescolate a questioni che trattano argomenti di secondaria importanza ed anche extrabiblici o addirittura contro la Bibbia. Queste mie preliminari affermazioni nel presentare le “Cento risposte” agli Evangelici e Protestanti di buona volontà troveranno conferma nello scritto del francescano suddetto, ed anche in quella parte che scrive il confratello fra Deodato nella sua “Lettera aperta a tutti i Fratelli separati di buona volontà”, lettera di chiarificazione su alcuni punti principali del Vangelo. Chiudo queta “presentazione” pregandovi, carissimi Fratelli separati, di credere alla mia sincerità ed al mio amore fraterno per voi. Senza questi due sentimenti evangelici mi sentirei non fratello, ma vostro nemico e, quindi, traditore di Cristo, che forma l’oggetto più sacro dei miei affetti e l’aspirazione più ardente del mio cuore. In Lui, per Lui e con Lui vi auguro la sua pace e tutto il bene che Egli solo ci può dare. Vostro fratello in Cristo Fra Tommaso Maria di Gesù dei frati Minori Rinnovati

PREMESSA

Rispondiamo - con questo nostro lavoro - alle Cento domande per i cattolici di buona volontà, opuscolo così intitolato che i Protestanti vanno diffondendo a profusione tra le file cattoliche.

Rispondiamo non per alzare nuovi steccati tra noi e i fratelli separati delle chiese evangeliche, ma per lumeggiare verità che - pur contenute nella S.Scrittura - vengono da essi negate o non bene interpretate, e per dissipare equivoci ed incomprensioni facilitando così - in questi nostri tempi di avanzato ecumenismo - la via alla bramata unificazione del mondo cristiano.

E' giunta l'ora che l'unico battesimo e la comune responsabilità - radicata nell'obbedienza a Cristo - debbono spingerci a fare tutto il possibile e con urgenza perchè sia eliminato lo scandalo delle divisioni.

Il mondo oggi ha più che mai bisogno di Cristo, ma stenta a riconoscerlo nei volti diversi e contrastanti nei quali gli viene presentato.

Le Cento domande, che i Protestanti presentano a noi cattolici, hanno avuto già da secoli esaurienti risposte, ma - riverniciate a nuovo - vengono di continuo ripresentate. Sembrano formulate apposta per confondere le idee e trarre in inganno: mettono infatti sullo stesso piano affermazioni dogmatiche - che tutti ovviamente dobbiamo credere - e semplici disposizioni magisteriali riformabili, norme pratiche (pastorali, liturgiche, canoniche) e opinioni teologiche di singoli, ipotesi e pie credenze popolari.Tutto - se non coincide con le loro concezioni religiose - è bollato dai Protestanti di eresia, mentre sappiamo che questa si ha solo nel caso di aperto e pervicace rifiuto di una verità rivelata e proposta' come tale ai fedeli. (Il pastore Stefano Testa pone in calce del citato opuscolo una lunga Lista delle eresie e delle invenzioni umane adottate e perpetuate dalla Chiesa Cattolica romana nel corso di 1600 anni)

Ci si chiede di rispondere a queste Cento domande con la Bibbia (che per essi è l'unica fonte rivelata valida), cosa che noi ben volentieri facciamo per motivi di dialogo pur sapendo che questa posizione é in realtà insostenibile: la S.Scrittura non contiene - tra l'altro- il canone di se stessa, per il quale necessariamente si deve ricorrere alla Tradizione. E mentre noi Cattolici attingiamo le nostre certezze di fede - e a maggior ragione le norme pratiche - non dalla sola Bibbia e mai in contrasto con essa, gli Evangelici pretendono di ricavare dalla sola Bibbia - non senza cadere talvolta nel ridicolo - anche comportamenti del tutto contingenti.

Nell'opuscolo si afferma (pag.4) che la Chiesa "rimase pura e fedele al Vangelo per circa 300 anni" e che dopo la conversione di Costantino (313) essa deviò (Per ragione di brevità nella trattazione ometteremo di ripetere questa premessa alle singole domande, che anche noi - come nell'opuscolo - indicheremo col numero cardinale).

Saprebbero dire gli Evangelici che fine ha fatto dopo di allora la Chiesa, che Cristo ha fondato e contro la quale ha promesso che neanche le porte degli inferi, avrebbero prevalso? Saprebbe dirci il pastore Stefano Testa - autore dell'opuscolo - quale fu da quel tempo la vera Chiesa?

Se Cristo fondò una sola Chiesa, che chiama anche la "sua Chiesa", ne consegue che ogni altra, sorta lungo il corso dei secoli, non può essere la sua Chiesa e tanto meno la vera Chiesa, ma opera di semplici uomini: da tali uomini, infatti, le chiese stesse vantano la loro origine e spesso ne prendono anche il nome, come quella luterana da Martin Lutero, quella anglicana da Enrico VIII d'Inghilterra, e così via.

In tal modo le innumerevoli Chiese evangeliche, pullulate dopo la Riforma per l'azione dirompente delle dottrine luterane, non possono vantarsi di costituire la vera Chiesa pur professandosi cristiane: sono infatti venute fuori ad opera di semplici uomini e quando già da oltre quindici secoli la Chiesa fondata da Cristo svolgeva nel mondo la sua missione. Sono certamente esse pure in possesso di non pochi elementi di santificazione e di verità, ma anche questi sono propri dell'originale e integrale patrimonio della Chiesa cattolica; esse partecipano di questa ricchezza solo parzialmente e in misura della loro vicinanza dottrinale e strutturale con essa.

Per sostenere il loro allacciamento a Cristo, le chiese evangeliche hanno fatto ricorso ad una ingegnosa invenzione, secondo la quale Cristo non avrebbe istituito propriamente una Chiesa visibile e gerarchica - come in modo chiaro ed evidente risulta dal Vangelo e dalle parabole e similitudini che la configurano - ma una Chiesa puramente spirituale invisibile ed universale, per cui, pur separate e staccate dalla

Chiesa cattolica, esse ne farebbero parte lo stesso in modo invisibile mediante la fede in Cristo. Lo confessa candidamente il Pomar, protestante, il quale riconosce che i Riformati "da principio insegnarono che la Chiesa di Gesù Cristo è visibile; ma poi, chiedendosi loro dove, prima di Lutero, si ritrovasse la loro chiesa, si indussero a dire che essa erasi resa invisibile" (Per gli Evangelisti di buona volontà segnaliamo: Ferrua: Nelle grotte di S.Pietro, in la Civiltà Cattolica, 1941-1942; E Kirshbafm: Gli scavi sotto la Basilica di S.Pietro, in Gregorianum, 1948).

Se dunque solo quella cattolica è la vera ed autentica Chiesa di Cristo, anche ad essa e ad essa soltanto egli affidò il sacro deposito della fede col mandato di custodirlo, interpretarlo nel giusto senso inteso dallo Spirito Santo e portarlo autorevolmente alla conoscenza dei popoli. Voler quindi accusare la Chiesa cattolica di deviazionismo e di eresia, o che abbia, dopo il terzo secolo, rinnegata la fede primitiva, é lo stesso che dire che la Chiesa non è più "la colonna e il fondamento della verità" come la contemplò l'Apostolo (1 Tm 3,15); che Cristo l'ha abbandonata a se stessa nonostante la sua solenne promessa di assisterla in ogni tempo "Io sarò con voi tutti i giorni fino alla consumazione dei secoli" (Mt 28,20); e che Egli avrebbe permesso alle porte degli inferi - contrariamente a quanto aveva espressamente assicurato - di prevalere per ben quindici secoli (fino all'avvento della Riforma protestante) sopra di essa.

E' quanto di più assurdo e irriverente nei riguardi della S. Scrittura - a cui anche i Protestanti dicono di credere come a parola di Dio - si possa pensare e immaginare!

Il Prof. Zardi, ex pastore protestante, nel giorno della sua conversione al cattolicesimo, rivolse queste parole ai vecchi correligionari che assistevano al suo atto di abiura: "Ai fratelli separati dico: nel nome di Dio e di Gesù che mi arde nel cuore, ritornate alla Chiesa dei nostri padri, nella Chiesa della nostra patria, che è la Chiesa di Cristo. Fate un atto eroico, Gesù vi aspetta a braccia aperte. Vi assicuro che non vi sbagliate. lo ho studiato per voi, e vi assicuro che la via che vi addito è la via giusta perchè è quella di Dio" (Giulio Berardi: Bibbia con la Bibbia Pag.63).

E' quello che anche noi, per la comune fede che ci lega a Cristo, ripetiamo qui di tutto cuore ai nostri fratelli separati.